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    Stendere un Business Plan


    Abstract
    Per far nascere un'impresa c'e' bisogno di un piano che definisca il proprio progetto di impresa: il Business Plan.
    Contenuto

    Per far nascere un'impresa c'è bisogno di un piano che definisca il proprio progetto di impresa: il Business Plan. E per avere gli strumenti necessari ad iniziarne la stesura c'è bisognio di:

    • scegliere e coinvolgere altre persone che formeranno il gruppo di lavoro;
    • saper descrivere la propria idea imprenditoriale;
    • compiere un'attenta analisi del settore economico in cui ci si va ad inserire; saper definire gli obiettivi e sapersi posizionare strategicamente;
    • saper compiere una buona scelta delle politiche aziendali o comunque del gruppo che dà vita all'impresa.

    Ovviamente alcuni dei punti sopra elencati esulano dalle nostre conoscenze, tuttavia il fine di questo articolo è di dare una piccola spiegazione di ogni singolo passaggio, in maniera non approfondita, ma sufficiente a capire come poter strutturare una nostra idea imprenditoriale e come poterla presentare all'interlocutore in maniera chiara e comprensibile.

    • Scegliere e coinvolgere altre persone che formeranno il gruppo di lavoro.
      Da soli non si può dare vita a un gran ché, perciò aver chiaro quante persone coinvolgere e quali non è semplice. In ogni caso bisogna definire bene gli obiettivi che ciascuno deve perseguire, verificare sempre le motivazioni di ogni singolo individuo potenziale componente dell'impresa, chiarire bene i ruoli e le funzioni che ciascuno si assumerà all'interno dell'azienda e decidere insieme il tipo di società da costruire.
    • Saper descrivere la propria idea imprenditoriale.
      Effettivamente è il primo elemento del business plan, tuttavia viene sempre rimonitorato elaborandolo, razionalizzandolo, integrandolo e arrichendolo. Bisogna partire dalla stesura sintetica e schematica del "che cosa s'intende fare" focalizzandosi su quali sono le reali condizioni ambientali e qual è il servizio che si vuole offrire, ovvero la vera e propria offerta imprenditoriale. Per poter essere schematici e chiari è utile saper rispondere a tre domande: a chi vendo/offro? (area mercato); cosa vendo/offro? (area prodotto); come produco per vendere? (area azienda).
    • Compiere un'attenta analisi del settore economico in cui ci si va ad inserire.
      Si tratta di delimitare il territorio o il campo in cui si intende concentrare la propria azione professionale. Il requisito iniziale fondamentale è che ci sia una vera domanda che sia ancora insoddisfatta dalla futura e futuribile concorrenza. L'ambito d'azione va definito in riferimento all'identificazione del cliente tipo/obiettivo, analisi quantitativa della domanda e segmentazione del mercato, valutazione e studio del comportamento della concorrenza e in base alla propria capacità produttiva. Anche per questo punto ci possono essere delle domande guida alle quali è importante saper rispondere: che cosa e perché il mercato acquista? (obiettivo d'acquisto); chi acquista? (organizzazione d'acquisto); come acquista? (operazione d'acquisto); quando compra? (occasione d'acquisto); dove compra? (luoghi d'acquisto).
    • Saper definire gli obiettivi e sapersi posizionare strategicamente.
      Il gruppo deve definire quali traguardi intende raggiungere nel breve periodo e nel medio periodo. Quindi bisogna considerare il come collocarsi nel mercato. Il posizionamento può essere definito rispondendo alle domande: che fare?; quali sono le conclusioni qualitative e quantitative sull'analisi della domanda?; quali sono le conclusioni dell'analisi dell'offerta?; quali sono gli obiettivi da perseguire?
    • Saper compiere una buona scelta delle politiche aziendali o comunque del gruppo che dà vita all'impresa Sarebbe il come organizzarsi, specialmente alla luce degli obiettivi e del posizionamento strategico. Bisogna scegliere prima quali sono le politiche che l'organizzazione deve adottare per operare le proprie scelte di marketing, di produzione e di organizzazione. Per il marketing bisogna compiere delle scelte su tre fattori importanti:
      1. messa a punto del contenuto del servizio o panel di servizi;
      2. le strutture di prezzo a cui viene offerto il servizio;
      3. le attività di vendita o promozione che s'intende intraprendere.
      4. Per le scelte di produzione del servizio occorre progettare come realizzare i servizi entrando nella sfera delle scelte tecnico/professionali, tecnologiche ed organizzative.

    Ora si può considerare che il piano di fattibilità o piano d'impresa o piano d'affari (business plan) è lo strumento fondamentale per la creazione di un'impresa. E' uno strumento di programmazione e di controllo dell'attività d'impresa. Inoltre è uno strumento di informazione: il mezzo essenziale per presentare in modo chiaro ed accattivante un progetto d'impresa. E' importante toccare i seguenti punti:

    • a cosa serve;
    • cosa deve contenere;
    • il metodo da seguire per la redazione di un Business Plan. 1

    A cosa serve
    Riflettendo sui punti toccati prima si può facilmente sintetizzare la sua utilità così:

    • una sorta di simulazione di tutti i problemi e le difficoltà che si affronteranno durante la realizzazione del progetto: misura la fattibilità, la possibilità che si realizzi.
    • trasforma il rischio generico in rischio calcolato.
    • pianifica l'avvio individuando le linee guida, i modi e i tempi della realizzazione delle diverse fasi.
    • controlla l'attività avviata attraverso una valutazione e controllando l'evoluzione dell'impresa soprattutto riguardo agli scostamenti rispetto alle previsioni.
    • serve per trovare dei finanziamenti essendo un documento base di negoziazione da sottoporre ai possibili finanziatori.
    • serve a trovare nuovi soci e/o collaboratori come mezzo di presentazione e strumento per la trattativa.

    C'è anche un secondo tipo di utilità che scaturisce dopo l'analisi del business plan stilato da parte dell'imprenditore:

    • evidenzia i punti chiave di successo del progetto;
    • evidenzia i punti forza e di debolezza relativi ai diversi fattori chiave;
    • potenzia i punti forza e minimizza i punti debolezza;
    • confronta i propri punti forza e di debolezza con quelli dei concorrenti;
    • scopre i vincoli interni ed esterni che potrebbero impedire all'imprenditore di raggiungere il successo. 

    Cosa deve contenere
    A seconda del progetto il contenuto cambierà, vale a dire che a seconda dell'obiettivo e di cosa si vorrà produrre e di come si vorrà farlo, del mercato di riferimento, gli elementi cambieranno. Non possono esistere perciò delle regole fisse riguardanti la lunghezza del piano. Peculiarità del progetto devono essere una giusta completezza e una completa analisi dei dati, non devono mancare una chiarezza espositiva accompagnata da un metodo sintetico che rende l'elaborato rapido da leggere e di immediata comprensione. Vale a dire che, è si rivolto agli esperti, ma non è un documento per esperti. Molto spesso per rendere tutto più approfondito si correda il business plan di dossier complementari, si allegano le tavole e le informazioni che non sono ritenute indispensabili ma che sono state materiale di riflessione per la stesura definitiva. Per far risaltare tutte queste informazioni si consiglia di seguire una struttura che permetta una lettura differenziata:

    • sommario: evidenzia la struttura e il contenuto del piano e consente di accedervi facilmente e indifferentemente alle diverse parti;
    • sintesi: presentazione sintetica ma esauriente degli elementi chiave del progetto (1-3 pagine). Consente, attraverso una lettura veloce, di cogliere i diversi punti chiave del progetto. Di solito si stende per punti ben distinti. Obiettivi Personali; Obiettivi del piano; Descrizione sintetica;
    • testo: contiene in modo sufficientemente analitico e dettagliato tutte le informazioni e gli elementi necessari al lettore per valutare le attitudini, la credibilità, la validità, l'adeguatezza, la fattibilità, l'analisi del rischio e la pianificazione operativa;
    • allegati: serviranno a presentare in modo approfondito e dettagliato alcuni aspetti considerati di maggiore importanza.

    Il metodo da seguire per la redazione di un Business Plan
    Come facilmente si può dedurre dalle informazioni precedenti, la stesura è di tipo sequenziale, cercando di esaminare e risolvere i problemi connessi a ciascun "blocco" del processo di creazione dell'impresa. Il metodo deve comprendere una sistematizzazione delle informazioni mano a mano che si raccolgono. Questo è possibile perché l'imprenditore ha già in testa tutto il progetto e i vari punti nel quale si sviluppa. Questo processo è sia di tipo proattivo sia retroattivo, vale a dire che sia si possono raccogliere dei dati riguardanti fasi che ancora si devono analizzare e sia raccogliere dati che riguardano fasi già stilate e analizzate e che verranno leggermente modificate.

    Non si deve aver paura di ritoccare dei punti già stilati. Il processo di aggiustamento e perfezionamento si può sempre fare, anzi è un continuo feedback che porta al miglioramento che solo dopo aver scritto un business plan si può ottenere. Non si deve scartare l'idea che alcuni punti non si stileranno da soli ma con l'aiuto di esperti (consulenti del lavoro, commercialisti, eventuali soci con diverse competenze tecniche, ecc.). Queste collaborazioni possono far emergere dei punti debolezza, delle problematiche aziendali, che portano ad incoerenze e debolezze delle scelte operate. Se ciò accade, l'imprenditore deve possedere flessibilità e capacità di adattamento e ritornando sui suoi passi può facilmente rimonitorare le proprie scelte e ottimizzare il processo. E' un continuo migliorarsi grazie alla stesura del business plan.

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    Ci sono 19 commenti.

    1. Trovo anch’io che l’articolo sia molto chiaro e comprensibile anche per i non addetti ai lavori. Mi chiedo se non sarebbe utile corredarlo di uno schema di raccolta delle info e di punti di valutazione perchè spesso la difficoltà è quella di definire un quadro progettuale sintetico.

    2. Articolo estrememente chiaro ed utile per chi non ha nessuna base o competenza su come possa essere affrontato un business plan. Grazie . . .

    3. Articolo estrememente chiaro ed utile per chi non ha nessuna base o competenza su come possa essere affrontato un business plan. Grazie . . .

    4. Articolo estrememente chiaro ed utile per chi non ha nessuna base o competenza su come possa essere affrontato un business plan. Grazie . . . . ., …..

    5. Articolo estrememente chiaro ed utile per chi non ha nessuna base o competenza su come possa essere afrontato un business plan. Grazie . . .

    6. E’ datato ormai ma sempre utile…grazie…sto mezzo pensando di provare a darmi aun’attività autonoma e qui trovo delle informazioni sicuramente utili…grazie ancora….

    7. estremamente chiaro! assolutamente utile! Vi ringrazio per avermi dato uno strumento così valido e dettagliato per aiutarmi per la formazione del mio business plan che riguarderà la mia attività. Graziella Ardia

    8. estremamente chiaro! assolutamente utile! Vi ringrazio per avermi dato uno strumento così valido e dettagliato per aiutarmi per la formazione del mio business plan che riguarderà la mia attività. Graziella Ardia

    9. testo molto interessante spero di riuscire a mettere in pratica tutte le mille idee che ho in testa!!!!! grazie x l’aiuto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1

    10. articolo interessante, propio ora che ho accetato delle ore di formazione…mi sono buttata pure sul marketing..pur di lavorare!!spero di essere in grado anche il business plan mi può tornare utilissimo.

    11. Quando sento le parole come: management, business, marketing, mi viene di puntare i piedi e di girare la testa per guardare altrove. Non è per questo che ho studiato! Vorrei, ma non posso far finta che queste cose non facciano parte del mio lavoro. Anche se sto da sola, in uno studio, non posso evitare di fare uno, pur rudimentale, business plan: devo calcolare le spese, prevedere in grosso modo le entrate, vedere quanti “concorrenti” ci sono nella mia zona e quali servizi mancano o quali settori di attività sono più scoperti e in base a questo sondaggio (elenco telefonico, internet, andare in giro a chiedere, ecc) puntare sulla visibilità in questi campi. Tutto ciò non è solo utile, ma indispensabile e l’articolo va scaricato, letto attentamente e usato come linee-guida “step by step”!

    12. dopo la laurea e specializzazione si rimane molto disorientati ,bisogna rimboccarsi le maniche perchè la strada è in salita e molto erta:informarsi e formarsi .ecco questo è un articolo che può servire

    13. Trovo questo articolo utile per avere un’idea di base della stesura del business plan. Forse potrebbe essere integrato con: qualche breve esempio, links a risorse e siti istituzionali (es. a roma c’è: “http://www.autopromozionesociale.it/”). Grazie

    14. Dare una piccola spiegazione di ogni singolo passaggio, in maniera non approfondita, ma sufficiente a capire come poter strutturare una nostra idea imprenditoriale e come poterla presentare all’interlocutore in maniera chiara e comprensibile, credo sia già importante. Ovvio che l’esperienza e la conoscenza del settore saranno fondamentali per la buona riuscita. Io ritengo che per fare imprenditoria occorra circondarsi di collaboratori che abbiano il polso della reatà economica e fiscle almeno a livello territoriale…io sto progettando un centro benessere e vi assicuro che l’impresa seppur ardua è davvero fattibile e interessante….

    15. cio che è scritto nell’articolo è un utile strumento informativo per chi vuole fare impresa: dimostra la concretezza che deve avere un’idea e anche le difficoltà che si devono superare per metterla a punto.Solo una forte motivazione, che è senza dubbio indispensabile, non è sufficiente a realizzare un progetto.

    16. che stress questo tipo di informativa..non rientra per niente nella mia forma mentis..però se si vuol far qualcosa nella vita è necessario anche informarsi di tutti questi argomenti, utili a che ha spirito di iniziativa..

    17. TU DICI CHE “Per far nascere un’impresa c’è bisogno di un piano che definisca il proprio progetto di impresa: il Business Plan. E per avere gli strumenti necessari ad iniziarne la stesura c’è bisognio di:

      scegliere e coinvolgere altre persone che formeranno il gruppo di lavoro;
      saper descrivere la propria idea imprenditoriale;
      compiere un’attenta analisi del settore economico in cui ci si va ad inserire; saper definire gli obiettivi e sapersi posizionare strategicamente;
      saper compiere una buona scelta delle politiche aziendali o comunque del gruppo che dà vita all’impresa.
      Ovviamente alcuni dei punti sopra elencati esulano dalle nostre conoscenze, tuttavia il fine di questo articolo è di dare una piccola spiegazione di ogni singolo passaggio, in maniera non approfondita, ma sufficiente a capire come poter strutturare una nostra idea imprenditoriale e come poterla presentare all’interlocutore in maniera chiara e comprensibile. ”
      MA QUALI SONO PER TE I NUOVI SPAZI DI BUSINESS X GLI PSICOLOGI? QUALI AREE SCOPERTE PER PROGETTI UTILI ED EFFICACI?

    18. In molte regioni sono attivi dei centri MIP – mettersi in proprio; BIC – Business Innovation Center; Incubatori di impresa (esempio http://www.i3p.it), che attraverso un tutoraggio organizzato aiutano gratuitamente a stendere il Business Plan e la potenzialità dell’attività che si vuole avviare.

    19. Avere le idee è fondamentale, ma bisogna anche sapere come fare per portarle avanti fruttuosamente, e non sempre trovi persone in grado o con voglia di aiutarti; questo articolo ti apre le porte e la mente, ti spiega cosa pensare e come cominciare.

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