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    Orientatore


    Abstract
    L'Operatore dell'orientamento, in ambito scolastico e formativo progetta e/o gestisce interventi di orientamento nelle strutture di formazione e all'interno delle attivita' corsuali scolastiche...
    Contenuto

    Definizione
    L'Operatore dell'orientamento, in ambito scolastico e formativo (ad esempio, nel ruolo di Coordinatore di attività di Orientamento presso le agenzie formative e Docente referente dell'orientamento nelle scuole secondarie) progetta e/o gestisce interventi di orientamento nelle strutture di formazione e all'interno delle attività corsuali scolastiche.

    Nell'ambito dell'orientamento scolastico l'Orientatore nella prospettiva dell'elevamento dell'obbligo, progetta, gestisce ed integra all'interno della programmazione curriculare interventi volti a potenziare le "valenze orientative delle discipline e le iniziative volte a consentire agli alunni scelte più confacenti alla propria personalità ed al proprio progetto di vita".

    Nell'ambito dell'orientamento professionale coordina e progetta interventi di orientamento nelle strutture di formazione all'interno dei curricula formativi delle attività corsuali rivolti a tutte le tipologie di utenza al fine di favorire processi di motivazione, autoimprenditorialità e padronanza delle problematiche del mercato del lavoro e delle professioni.

    Attività e compiti
    In generale, l'Orientatore ha il compito di sostenere le persone a definire e progettare il proprio percorso scolastico e/o professionale. Per fare questo mette in atto una vasta gamma di attività: erogazione di informazioni, organizzazione e gestione di percorsi formativi di orientamento di gruppo, conduzione di colloqui individuali, organizzazione di tirocini lavorativi, bilanci di competenze.

    Ciascuna di queste attività assume diverso rilevo e priorità sia in relazione alle esigenze dell'utenza, sia rispetto al contesto organizzativo in cui l'Orientatore è inserito: se lavora in un Centro di informazioni (ad esempio: gli Informagiovani) si occuperà prevalentemente di gestire banche dati informative, se lavora in un'Agenzia formativa o in un Centro d'orientamento, si occuperà di gestire percorsi formativi individuali e di gruppo, colloqui individuali di sostegno alla scelta. Concretamente, l'Orientatore:

    • gestisce la raccolta, l'organizzazione, la redazione, il trattamento, l'erogazione e la diffusione delle informazioni (riguardo alle opportunità formative e/o di lavoro);
    • si rapporta con gli utenti per le scelte e la definizione di un progetto individuale di studio e/o di inserimento professionale, attraverso l'offerta di informazione e l'adozione di specifiche tecniche di consulenza orientativa (il counselling, il bilancio di competenze, etc,);
    • valuta l'efficacia dell'orientamento fornito;
    • pianifica programmi e servizi orientativi e si rapporta con istituzioni, enti, datori di lavoro, agenzie sociali, servizi di orientamento.

    Egli svolge, inoltre:

    • attività di promozione e collegamento fra gli utenti e le istituzioni e le strutture formative, sociali, del mondo del lavoro;
    • promuove attività orientative, socializzanti, di animazione culturale, soprattutto per gli utenti in situazioni di disagio che si rivolgono alle strutture formative;
    • svolge attività di consulenza anche ricorrente e periodica nei confronti degli utenti alla ricerca di primo lavoro, di un percorso formativo e professionale, aiutandoli ad elaborare un piano d'azione personale;
    • diffonde materiali informativi sulla formazione, sul lavoro, sulle professioni, utilizzando tecnologie informatiche per la gestione dei dati;
    • si rapporta con i docenti delle scuole per attività integrate di orientamento professionale e scolastico;
    • si rapporta con le associazioni sindacali e imprenditoriali per l'interscambio di informazioni riguardanti i bisogni formativi e gli interventi di politica attiva del lavoro;
    • si raccorda con i soggetti della realtà sociale territoriale, con le istituzioni e agenzie culturali, scientifiche e socio-sanitarie per analizzare gli orientamenti dell'utenza rispetto alla formazione, al lavoro, alle professioni.

    Situazione di lavoro
    Questa figura professionale opera all'interno di alcuni istituti scolastici, presso i Centri di orientamento universitario, i Centri di formazione professionale, nell'ambito dei Centri per l'impiego pubblici e privati (convenzionati e non).

    Nel caso degli enti pubblici, si tratta prevalentemente di un lavoratore alle dipendenze con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Nel privato è possibile che si tratti sia di un lavoratore assunto a tempo indeterminato, sia a termine o, ancora, con rapporti di collaborazione. L'orario di lavoro è solitamente di 36 ore settimanali.

    E' richiesta comunque una certa flessibilità di orario per andare incontro alle esigenze degli utenti. In generale, l'Orientatore gode di una retribuzione iniziale di circa 825-930 euro mensili. Nel corso dell'attività quotidiana l'Orientatore si relaziona innanzitutto con i destinatari degli interventi orientativi: giovani in età scolare, diplomati, laureati, adulti in cerca di lavoro o di ricollocazione.

    Intrattiene poi rapporti con insegnanti di scuole medie e superiori, docenti universitari, esperti del mercato del lavoro, economisti, psicologi del lavoro, rappresentanti dei sindacati e delle associazioni di categoria, funzionari di Enti locali. Le relazioni all'interno della propria organizzazione sono invece solitamente limitate ai colleghi e alla direzione. Gli strumenti prevalentemente utilizzati sono: le banche dati sul mercato del lavoro, sui percorsi scolastici e formativi, sulle professioni; tecniche e strumenti per l'attivazione dei gruppi; strumenti di autoanalisi (ad esempio, le schede con le annotazione degli esiti dei colloqui di orientamento); questionari e, in alcuni casi, test.

    Competenze necessarie
    L'Orientatore deve essere in possesso di competenze in materia di mercato del lavoro (anche a carattere legislativo), di formazione (conoscenza del sistema di istruzione e formazione professionale, della normativa che lo regola, delle opportunità e delle trasformazioni) e deve possedere competenze metodologiche relative alla conduzione di colloqui individuali e di gruppo con finalità orientative, alla gestione delle tecniche di ricerca del lavoro (dalla elaborazione dei curriculum vitae alla preparazione alle prove di selezione del personale) e di diagnosi delle competenze e capacità professionali (ad esempio, i bilanci di competenze).

    Egli deve inoltre essere in grado di utilizzare la strumentazione informatica e telematica di cui sono dotati i Centri di orientamento e deve possedere elementi di base di archivistica e documentazione. L'Orientatore deve inoltre possedere capacità di ascolto, di mediazione, di diagnosi delle situazioni. Deve possedere, in generale, facilità di relazioni.

    Percorsi professionali, formazione e titoli richiesti
    Sebbene non siano univocamente definiti i requisisti formativi di ingresso, è tuttavia preferibile il possesso di una laurea (in discipline umanistiche o in scienze psico-sociali – ad esempio, pedagogia/scienze della formazione, scienze politiche, psicologia, sociologia) unita all'esperienza maturata sul campo. E' inoltre utile, da un lato, seguire una specifica formazione post-laurea (corsi di perfezionamento o corsi di formazione), sulle tematiche orientative o comunque sulla gestione delle risorse umane e, dall'altro, provvedere all'aggiornamento continuo.

    Tendenze occupazionali
    La progressiva estensione delle attività di orientamento, soprattutto a carattere professionale, fa prevedere la crescita di opportunità di lavoro per questa figura. In molti casi il fabbisogno di personale (nel settore pubblico) sarà soddisfatto attraverso il ricorso alla dotazione organica di altre amministrazione (con passaggi di personale dalle strutture centrali e periferiche del Ministero del lavoro agli Enti locali e alle diverse Regioni).

    Nuovi spazi potrebbero invece aprirsi sul versante dei servizi privati di orientamento e di consulenza. Occorre tuttavia sottolineare come il settore, negli anni passati cresciuto in assenza di regole e di standard di qualità, sia in via di riorganizzazione e per esso sono in via di definizione criteri che renderanno più rigorosa la selezione e la valutazione dei servizi e delle prestazioni offerte.

    Tratto da www.isfol.it – ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori)

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    Ci sono 16 commenti.

    1. esistono veramente sbocchi lavorativi per questo profilo professionale?la materia sembra appetibile per chi volesse approfondire il campo, ma nella pratica,nella realtà, in ambito privato e pubblico c’è veramente richiesta di talefigura?ci sono percentuali per tutti gli aspetti della vita e da tutta una serie di istituti di statistica nazionali e non, ma io ancora non ho trovato un aritolo che mi fornisca i numeri sull’impiegabilità dello psicologo in tutte le sue declinazioni. questa compresa…

    2. sicuramente interessante e chiaro come inizio per pensare a questo ruolo professionale. sopratutto la sezione “tendenze occupazionali”, mi è sembrata molto interessante come anche il sito segnalato.

    3. Un profilo dettagliato, chiaro e chiarificatore della figura professionale. Mi serviva per cominciare a farmi un’idea piu’ precisa e per cominciare a immaginare un percorso di avvicinamento a questa professione. Interessante e stimolante soprattutto la sezione “tendenze occupazionali”, per capire e immaginare il trend futuro.

    4. lo trovo un sistema informativo per chi come me è in cerca di occupazione. Grazie sopratutto per inserire il riferimento finale del sito corrispondente dove si posssono percepire ulteriori informazioni attinenti

    5. L’articolo espone chiaramente ed esaurientemente in cosa consiste l’attività da svolgere e quali siano le competenze richieste. Grazie mille per l’aiuto.
      Ciaooooo

    6. dovrò affrontare un concorso di operatore presso i centri per l’impiego della provincia di ferrara ma non so dove poter trovare materiale utile… c’è qualcuno che mi può aiutare?

    7. Quest’articolo, come gli altri nel suo genere, è di grande interesse. Questa professione spalancherebbe inoltre moltissimi accessi agli psicologi nel procurare quel pregiato e prezioso aiuto e sostegno che troppo spesso non viene apprezzato come tale

    8. ma se effettivamente ci sono possibilità di espansione del settore non sembra male come professione. in realtà però tutti i commenti che ho avuto fino ad ora in merito a questo campo non davano l’idea di essere così ottimisti. Ma… sperem.

    9. bellissimo quest’idea di descivere i profili professionali così ci si riesce a capire meglio le nostre possibilità lavorative. questo è un ottimo articolo sull’orientamento

    10. La situazione di lavoro francamente non rispecchia il Mdl lombardo. L’orientatore che lavora per l’ente pubblico (Centro Impiego esempio) ha la partita iva (perché su finanziamenti UE), se parliamo di Università è un dipendente della struttura (al massimo collaboratore per qualche mese), nel privato si deve far sempre riferimento a enti formativi privati…….gli 825-930 euro credo siano solo una media così come le 36 ore. E’ una figura il cui profilo (contrattuale) è frammentato e poco riconosciuto nel mdl (soprattutto privato). L’articolo è tarato più sull’orientamento scolastico. Niente di male. L’orientamento professionale effettivamente è vago.

    11. L’articolo è molto interessante…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

    12. l’articolo non solo è molto interessante ma aprirebbe anche moltissime porte alla psicologia fornendo quel prezioso aiuto troppo spesso non considerato, visto non necessario e talvolta pure superfluo e inconcludente.
      Abito a Firenze, e onestamente, nella mia ormai disperata ricerca di un lavoro che non sia solo stabile, ma che mi permetta anche di lavorare come io vorrei, mi piacerebbe entrare in un mondo che almeno per la mia città risulta essere chiuso. Mi piacerebbe ricevere da voi consigli o opinioni su quali tasti spingere e quali spiragli tentare di aprire per entrare.

    13. Anche io sono un’orientatrice nella pubblica amministrazione…e sono d’accordo su ciò che scrive CRI…Io non sono co.co.co bensì dipendente interinale…quindi precaria…inquadrata come un data-entry…(B3 degli enti locali)…ma a tutti gli effetti sono una psicologa orientatrice…

    14. Faccio l’orientatrice ormai da 3 anni all’interno della pubblica amministrazione e devo dire che in generale, per lo meno nella mia regione, non mi ritrovo sul fatto che gli orientatori siano personale interno e a tempo indeterminato. Noi infatti siamo co.co.co. da più 3 anni e nelle altre province sono tutti dipendenti di Enti di Formazione Professionale che hanno vinto un appalto. Dal mio punto di vista la situazione non funziona molto in entrambi i casi: il fatto di essere “apparentemente” del pubblico ma in realtà di un Ente che ha interessi su coloro che vengono incontrati, non tutela l’utenza sulla neutralità dell’intervento. D’all’altra parte la nostra posizione (di persone efettivamente dipendenti della Provincia, ma PRECARI) permette la neutralità che ritengo importantissima, ma rischia di creare un ricambio di personale (perché ovviamente non si può rinnovare una collaborazione in eterno, GIUSTAMENTE!!) e una conseguente perdita di esperienza maturata non solo nel campo specifico, ma nella creazione di reti di collaborazione con il territorio e, aggiungo una conseguente perdita di soldi pubblici.

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