Spetta alla Lombardia, con un record nel Milanese, in Valtellina e Val Seriana, il primato italiano del numero di suicidi tra i giovani 11-24enni (picco massimo intorno ai 16 anni). Ma il divario tra Nord e Sud si sta progressivamente assottigliando e nel meridione i casi sono in aumento, specie in Sicilia. A segnalare uninversione di tendenza e Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Psichiatria dellospedale Fatebenefratelli di Milano, che ospitera il primo servizio integrato rivolto ai giovani che hanno tentato il gesto estremo. Per anni il Sud e stato il meno colpito dal fenomeno – ha riferito lo specialista oggi nel capoluogo lombardo, durante la presentazione del progetto triennale finanziato dalla Regione Lombardia e promosso con LAmico Charly Onlus – In Italia come pure in Europa, dove la Grecia fa registrare il minor numero di casi. Dipendeva dalla maggior presenza di luce, da un modello di famiglia allargata e da vari altri fattori, ma nella nostra penisola le cose stanno cambiando.
Numeri precisi non ce ne sono, ha sottolineato lesperto, perche i dati ufficiali sono ampiamente sottostimati. I dati raccontano comunque unemergenza in crescita: dal 1952 al 1995 gli episodi sono triplicati. Secondo lIstat, tra il 1989 e il 1998 si sono registrati in Italia in media 300-400 casi di suicidio ogni anno (complessivamente oltre 600 in Lombardia), soprattutto tra i maschi e dai 18 ai 24 anni. I tentativi di morte sono invece piu frequenti fra le femmine, avvengono per lo piu per avvelenamento e nel 50% dei casi si ripetono entro due anni.
NellUe – ha aggiunto Mencacci – circa 58mila cittadini muoiono ogni anno per suicidio: una cifra superiore ai decessi causati da incidenti stradali, omicidi o Hiv/Aids. Il problema assume connotati di unepidemia o di uno scontro armato. Si pensi solo – ha ricordato lo specialista – che se dal 1961 al 1973 la guerra del Vietnam ha ucciso 54.708 soldati americani, negli stessi anni 101.732 under 35 statunitensi sono morti per suicidio. Non solo. Sempre negli Usa, tra il 1987 e il 1996 lepidemia di Aids ha causato circa 15mila morti in meno rispetto al suicidio. Sotto accusa la depressione, che colpisce l1% dei bambini e il 3% degli adolescenti, di cui appena il 25% e curato e il 10% cronicizza. Ma anche la malattia bipolare, che nel 10% dei casi insorge prima dei 12 anni e nel 20% tra 12 e 18 anni, e che in eta evolutiva e associata nel 50-70% dei casi ad altri disturbi psichiatrici.
Occhi aperti, pero, anche sul crescente impiego di sostanze stupefacenti. Non vuole essere un discorso politico – tiene a precisare Mencacci – ma e purtroppo dimostrato che labuso di cannabinoidi porta in certi casi a una sindrome amotivazionale: ragazzi spenti, che rischiano di passare a droghe piu forti come la cocaina e possono sviluppare deficit neuropsicologici. E ancora, attenzione al pericolo di contagio. Il suicidio e infatti un atto che suscita fra i giovani molta emulazione, come dimostrano le pagine di cronaca. E il fenomeno e ancora piu grave tra parenti, perche quando qualcuno della famiglia rompe il tabu e si toglie la vita, il verificarsi di episodi di suicidio va avanti per generazioni. E non si tratta solo di un fenomeno giovanile: Ce un secondo picco anche dopo i 65 anni, specie fra i maschi, ha avvertito Mencacci. Infine, non va trascurato il problema dei suicidi bianchi: incidenti stradali o avvelenamenti da farmaci che vengono archiviati come involontari, ma che forse, in casi impossibili da calcolare, non sono tali.
Fonte: http://it.news.yahoo.com