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    Allarme degli psicologi: con l’iPhone gli utenti sono a rischio “Sindrome di Stoccolma”

    Quante volte, passeggiando per strada, vi è capitato di osservare il comportamento delle persone che vi circondano. Se non lo avete ancora fatto, perché troppo presi dai vostri pensieri, provateci, noterete che la maggior parte dei passanti si muove tra la folla pur essendo mentalmente isolato da tutto e tutti. L’unica cosa che desta la loro attenzione è lo squillo o la vibrazione del proprio amato telefono, che segnala l’arrivo dell’ennesimo messaggino a cui rispondere immediatamente. Un problema concreto, spesso sottovalutato, che colpisce in maniera diversa, e forse ancor più inquietante, gli utenti proprietari di un terminale Apple iPhone.
     
    Il fenomeno, ribattezzato dagli psicologi come “sindrome da iPhone”, presenta diverse similitudini con la sindrome di Stoccolma. In sintesi i “sequestrati”, oltre a comportarsi come abbiamo descritto, manifestano anche sentimenti positivi nei confronti del proprio “rapitore hi-tech”. Per la Strand Consult, che ha analizzato le frequenti quanto irragionevoli risposte dei fan del “melafonino”, i possessori di un iPhone sono quasi sempre ostaggi inconsapevoli del loro oggetto preferito.
     
    Secondo gli esperti il terminale creato dalla Apple è colpevole di un vero e proprio “sequestro intellettuale di massa”. Niente sembra riuscire a tener lontano dall’oggetto dei desideri gli utenti, neppure i possibili problemi tecnici. Gli psicologi sono quasi convinti sia in atto una sorta di isteria di massa. I possessori di questo dispositivo sono pronti a difendere il proprio acquisto con argomentazioni “fantasiose”. Tutto ciò che normalmente verrebbe visto da un utente come un “difetto” o un “limite” viene considerato un pregio, una qualità che altri dispositivi non hanno e mai potranno avere.
     
    Difetti vengono visti come pregi – Insomma, se sull’iPhone di Apple non è possibile installare un qualsiasi applicativo gli utenti non si rattristano e non accusano la casa madre in quanto tale limite è in realtà un vantaggio: i software disponibili sono di certo i migliori sul mercato. Cosa importa poi se la fotocamera integrata è di bassa qualità, il design viene prima di tutto. Secondo gli esperti della Strand Consult persino la mancanza del 3G sul primo modello non viene vista dagli utilizzatori come un problema. In tanti, messi di fronte a questo dato di fatto rispondono dicendo che l’iPhone si connette tranquillamente tramite Wi-Fi e può pertanto fare a meno dell’Umts. La “sindrome da iPhone”, e di questo gli psicologi sembrano esserne certi, è globale e colpisce allo stesso modo in tutte le parti del mondo.
     
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