Un nuovo studio condotto da ricercatori australiani contraddice il pensiero comune secondo cui, a cadere nel vortice dell'azzardo, sarebbero più esposte le persone più giovani. Secondo i risultati dello studio, infatti, l'incidenza del gioco d'azzardo compulsivo sembra essere direttamente proporzionale con l'età: più gli anni aumentano, più probabile diventa il rischio di cadere nella ludopatia. Stando alla ricerca dell'University of Queensland, l'invecchiamento può causare un minor self-control negli anziani, dando origine a potenziali problemi di gioco.
"Alcuni anziani hanno difficoltà ad auto controllarsi quando giocano, a causa di una perdita del funzionamento nel lobo frontale", afferma il professor William von Hippel della Scuola universitaria di Psicologia. "Questi risultati dimostrano che l'aumento del gioco d'azzardo tra gli anziani potrebbe non sempre essere una questione di scelta personale".
Secondo lo studio, l'accessibilità al gambling può avere un certo impatto sulle cifre relative al gioco compulsivo, ma le condizioni mentali rappresentano un contributo molto più grande allo sviluppo delle ludopatie.
"Nei nostri campioni di giocatori adulti più anziani, coloro che avevano più difficoltà con gli esercizi che richiedono l'impiego dei lobi frontali, erano anche quelli con maggiori probabilità di sviluppare problemi di gioco", ha detto von Hippel.
Il professore ha proposto misure per proteggere gli anziani più esposti ai problemi di gioco d'azzardo. "Per esempio, la maggior parte degli anziani mostrano un migliore funzionamento del lobo frontale nella prima parte della giornata, dunque sarebbe più saggio per loro evitare di giocare nel pomeriggio o alla sera".
Fonte: http://www.giocoegiochi.com/