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    Aree di intervento nel rapporto tra internet e minori

    La Psicologia del web rappresenta un nuovo settore di intervento della Psicologia, nato e sviluppatosi parallelamente al diffondersi di Internet.

    La finalità è quella di “esaminare le forme di partecipazione agli ambienti offerti dalle tecnologie telematiche in termini di emozioni e vissuti soggettivi: sembra infatti delinearsi il profilo di un nuovo gruppo, in cui il valore aggiunto dell’individuo si compone con quello apportato da tutte le entità virtuali e non (altri individui, interfacce, agenti intelligenti) con cui interagisce” (Web Psychology).

    A titolo di esempio ecco alcune aree di intervento della psicologia nel web:

    1. Progettazione di materiale multimediale a fini didattici e divulgativi
    2. Web Marketing
    3. Progettazione di siti web in relazione ai principi basilari della web usability
    4. Analisi dell’accessibilità dei siti internet rispetto alle caratteristiche dell’utente ed ad eventuali deficit fisici
    5. Nuove dipendenze da Internet (IAD)
    6. Analisi comunicazionale e dei linguaggi della rete

    La Psicologia del web può aiutare un insegnante o un genitore a guidare i minori verso una navigazione consapevole del web attraverso lo sviluppo di competenze tecniche e conoscenze teoriche delle caratteristiche della rete in grado di tutelare i minori rispetto alle insidie di Internet, in particolar modo per quanto concerne strategie di adescamento del minore e tecniche persuasive efficaci, ma anche mediante l’utilizzo e lo sfruttamento di tutte le potenzialità dello strumento.

    Possiamo riassumere il contributo della Psicologia del Web nel rapporto tra internet-e minori come segue:

    • Progettare siti adatti a bambini e ragazzi
    • Stomilare una navigazione consapevole
    • Equilibrare il rapporto tra vita reale e vita virtuale
    • Approfondire la conoscenza delle dinamiche relazionali in rete
    • Implementare percorsi didattici innovativi 

    Favorendo un sostanziale equilibrio tra la vita virtuale e quella reale, impedisce lo sviluppo di abitudini di navigazione errate, la prevenzione di forme di dipendenza e l’accesso a risorse (ma anche relazioni) potenzialmente dannose per il minore. 

    Allo scopo di agevolare una fruizione adeguata delle risorse presenti in rete e quindi di evitare l’accesso a siti internet pericolosi, la Psicologia del Web si interfaccia in modo continuativo con altre professionalità, come web master, web design, polizia della comunicazione.

    Lo scopo è quello di fornire a insegnanti e genitori linee guida strutturate che possano evidenziare le caratteristiche del web potenzialmente in grado di arrecare danno, sia da un punto di vista psicologico che penale e tecnico. 

    Navigare in rete comporta infatti l’esplorazione di links, di collegamenti ipertestuali in grado di rimandare l’utente a siti esterni, a immagini, a video, ma anche a documentazioni e a sottoscrizioni di contratti che, per il fatto di essere on line, non hanno certamente minor validità di contratti cartacei.
    Da qui nasce l’esigenza di una forte collaborazione tra diverse discipline in grado di tutelare l’utente adulto ed in special modo il minore, al fine di rendere consapevoli i significati dei messaggi del web, comprenderne i rischi, chiarire quali siano i modi più prudenti per navigare su internet.

    In sintesi, la Psicologia del Web contribuisce a:

    Progettare siti adatti ai bambini ed ai ragazzi: o collaborare a costruire siti privi di messaggi persuasivi fuorvianti, almeno che lo scopo del messaggio non sia quello di favorire comportamenti positivi o modificare determinati abitudini (es. siti finalizzati alla sensibilizzazione verso tematiche di attualità, come il bullismo); 
    Stimolare una Navigazione consapevole
    : Che tipologia di sito si sta frequentando? Come riconoscere un sito pericoloso? Come identificare comunità virtuali socialmente utili o contenutisticamente inappropriate? Come interpretare i linguaggi del web? Come riconoscere tentativi di adescamento da parte di pedofili nella comunicazione via chat o attraverso i forum?
    Equilibrare il rapporto tra vita reale e vita virtuale: Come si sviluppa una dipendenza da Internet? Quali azioni concrete attuare al fine di evitare un disequilibrio tra il tempo passato on line e quello trascorso con gli amici “reali” o in attività sportive o scolastiche?
    Approfondire la conoscenza di dinamiche relazionali in rete: Conoscere le comunità virtuali, i linguaggi, le criticità e le potenzialità delle amicizie virtuali (=impedire l’accesso a relazioni/risorse pericolose)
    Implementare percorsi didattici innovativi e cognitivamente ricchi: Conoscere nuovi strumenti, nuove modalità di erogazione dei contenuti, diversi modi di progettare la didattica o di integrare percorsi scolastici classici, fornendo all’insegnante e ai genitori moderne conoscenze operative.

    Facilitare una navigazione consapevole da parte di minori significa implementare una serie di azioni diversificate ma sinergiche, che possano consentire ad insegnanti e genitori, ma anche a chi si occupa di manutenzione delle reti informatiche di una scuola, di tutelare la navigazione in rete in modo appropriato.

    Queste azioni sono sintetizzabili in:
    AZIONI DI TIPO INFORMATICO (es. Impostazione filtri di protezione per accesso limitato, antivirus, aggiornamento sicurezza pc, controllo materiale scaricato dalla rete, selezione siti internet di tipo ludico o didattico)
    AZIONI DI CARATTERE CONOSCITIVO Linguaggi della Rete, chat, social network, netiquette, messaggi persuasivi, strategie di adescamento codice di autoregolamentazione per siti internet etc.

    AZIONI DI POLICY
    Modalità di protezione delle informazioni personali, modalità di denuncia e segnalazione materiali illeciti o non idonei.

    Le azioni di tipo informatico consentono di selezionare ed attivare specifiche impostazioni sia del computer che dei software utilizzati impedendo l’accesso a funzionalità critiche (ad es. sui browser di navigazione, Internet Explorer, Chome, Mozilla è possibile impedire l’accesso a siti, elevare il grado della tutela della privacy).

    Le azioni di carattere conoscitivo favoriscono lo sviluppo della consapevolezza di cosa accade nella rete, quali sono i suoi linguaggi, quali gli strumenti.

    Infine, le azioni di policy (molto importanti anche in Italia grazie all’attività della Polizia della Comunicazione) consentono di proteggere i cosiddetti dati sensibili, diffondendo le notizie circa gli aspetti legali nell’uso di Internet. Ma favoriscono anche la conoscenza degli iter possibili per segnalare materiali non idonei o illeciti in siti rivolti ai ragazzi (materiale pornografico, istigazione alla violenza, all’abuso etc..) oltre che rendere noti diritti e doveri dell’utente della rete.


    Bibliografia
    Gabriella Pravettoni (2002) Web psychology 

     

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