I reality show sono in declino? La televisione ha bisogno di nuove forme d'intrattenimento? Il mondo delle comunità virtuali è in constante espansione? Bene. Sembra giunto il momento di cambiare pagina anche per la televisione generalista e a dirlo non è uno studioso o un critico televisivo, ma un signore che non solo vive di tv ma che ha contribuito con la sua azienda a cambiare le abitudini televisive nel mondo intero.
Peter Bazalgette, da molti anni a capo della divisione "creativa" della Endemol, la casa di produzione televisiva che ha portato nelle nostre case il Grande Fratello e moltissimi altri show, ne è sicuro: "Ci hanno detto che la gente passa sempre più tempo on line invece di guardare la televisione e che questo, in futuro, accadrà sempre di più. Allora abbiamo pensato di lavorare a un progetto completamente innovativo, oserei dire rivoluzionario, che potrebbe cambiare il modo in cui oggi intendiamo la nostra relazione con la televisione".
Parole grosse che servono a presentare il nuovo progetto della Endemol, realizzato in collaborazione con una delle più grandi aziende di videogiochi del mondo, la Electronic Arts. Il progetto si intitola Virtual Me e vuole non solo fare concorrenza al mondo "alternativo" di Second Life ma ha l'ambizione di imporre un nuovo standard per l'intrattenimento interattivo.
Come in Second Life ogni utente di Virtual Me può far nascere un suo "doppio" digitale, che vive in un universo parallelo on line. Ma a differenza del predecessore, Virtual Me consente non solo di creare un avatar tecnologicamente molto più avanzato, capace quindi di fare molte più cose di quanto non facciano i nostri "cloni" digitali oggi, ma le nostre copie digitali potranno partecipare agli show televisivi, diventare delle star, entrare nella casa del Grande Fratello e cercare di restarci il più a lungo possibile.
"Vogliamo mettere insieme gli elementi della tv generalista con quelli del mondo dei videogames, creare una grande comunità nella quale gli utenti possano interagire l'uno con l'altro, e al tempo stesso partecipare alle nostre trasmissioni di maggior successo", dice ancora Bazalgette.
Il nostro avatar in Virtual Me sarà molto diverso da quelli che oggi popolano la rete. Potrà, innanzitutto, essere del tutto simile a noi, avere i nostri lineamenti e la nostra statura e movimenti decisamente più naturali di quelli che attualmente offrono gli avatar in circolazione on line. Potremo vedere il nostro aspetto ringiovanito o invecchiato, o cambiarlo a nostro piacimento, in un ulteriore "gioco" molto simile ai molti reality show che hanno come tema la chirurgia estetica.
Ogni avatar di Virtual Me avrà anche un suo "dna digitale" e una memoria, in grado di ricordare quello che il nostro clone elettronico farà nella sua nuova vita. Se due avatar si incontreranno e vorranno mettere su famiglia potranno addirittura "procreare" e il figlio avrà le caratterisiche determinate dai "dna" dei suoi genitori virtuali. "Abbandoniamo il mondo bidimensionale di Second Life per entrare in un mondo completamente tridimensionale" dice Gerard Florin, vicepresidente della Electronic Arts, "con Virtual Me siamo davanti ad una nuova forma ibrida di intrattenimento. E' una scommessa importante".
Soprattutto una scommessa tutt'altro che virtuale, perché in ballo ci sono cifre da capogiro e la possibilità per Endemol di entrare in un universo digitale che fino ad oggi non ha mai frequentato e per Electronic Arts di arrivare a un pubblico straordinariamente più grande.
Fonte: http://www.repubblica.it