• Unisciti ai 251403 iscritti

    Bambini a tavola. Il cibo come campo di battaglia

    Non è insolito per i bambini attraversare fasi in cui usano il cibo come campo di battaglia. 
    Il cibo colpisce dove il genitore è più vulnerabile, il suo ruolo di adulto amorevole che desidera prendersi cura dei figli e provvedere interamente ai loro bisogni.

    Le problematiche legate al cibo hanno massimo appiglio sui genitori, un impatto emotivo che altri comportamenti quali capricci e richieste continue, non sono capaci di scatenare.

    Spesso i bambini uniranno problemi alimentari con altre problematiche quali l'uso del vasino, l’enuresi notturna, o altre “strategie”… spesso con l’obiettivo più o meno razionale, di smuovere i propri genitori.

    Molte volte si tratta di fasi passeggere, è comunque importante non minimizzare questi comportamenti e richiami di attenzione, ma piuttosto accogliere questa richiesta e valutare il modo migliore di gestirla. 

    In questa fase storica caratterizzata da perenne stress e frenesia, trovare tempo ed energie da dedicare alla cura del cibo che consumiamo sembra impossibile. É invece importante mettere dedizione e attenzione ai pasti che cuciniamo per il benessere nostro e dell’intera famiglia.

    Quando i bambini arrivano all'età scolastica, gli schemi comportamentali riguardanti l'alimentazione sono già consolidati; ecco perché è importante agire sin da piccolissimi.

    Se non si mangia con i bambini, come fanno a sapere come mangiare bene?

    Emerge in modo lampante l'importanza del modellamento e dell'esempio da parte degli adulti.
    È importante mangiare con loro, tutti insieme, facendo diventare il momento del pasto piacevole, senza costrizioni, discussioni, ma anche senza fonti di distrazione quali cellulari, tv o tablet. 


    Anche la PNL (Programmazione Neuro Linguistica, un approccio alla comunicazione e allo sviluppo personale) si è occupata di bimbi a tavola. Rifacendosi alle tecniche di questo metodo, hanno proposto una serie di modalità particolari di proporre il cibo ai bambini, in base al loro stile di comunicazione preferenziale (visivo, auditivo, cinestesico). 

    Se i bambini sono visivi, bisogna privilegiare colori diversi per rendere appetitoso l'aspetto del cibo. Ecco allora importante giocare con frutta e verdura, usandone i colori ma anche le forme, oppure modellandoli in modo creativo.
    Si può inoltre abbinare le proteine alle verdure usando i colori del pesce, della carne o dei legumi con frutta e verdura. 

    Se invece il bambino è auditivo, usare i suoni degli alimenti: scegliere prodotti da sgranocchiare rumorosamente o nominandoli in modo creativo e divertente. 

    Per un bambino cinestesico saranno importanti le sensazioni e le consistenze del cibo: potrebbe allora apprezzare piatti da combinare come piadine o risotti, oppure partecipare alla creazione stessa del piatto. 

    Con bambini più grandi, che sanno già leggere e scrivere, è importante coinvolgerli nel momento della selezione e acquisto dei prodotti che verranno consumati… fare con loro la lista della spesa, farsi accompagnare al supermercato a comprare e poi cucinare i prodotti acquistati.

    Si può inoltre giocare creando cartelloni con i menù della settimana, l’abbinamento dei cibi, ricette particolari… tutti elementi che concorreranno al coinvolgimento e apprezzamento del cibo da parte dei più giovani.


    Problemi relativi al cibo nei bambini, sono spesso collegati alla loro comprensione di come sia un buon modo per ottenere l'attenzione dell’adulto.
    Dimostrare interesse nei loro confronti, ascoltarli, seguirli… evitando di trasformare il momento del pasto in un campo di battaglia è il modo migliore per superare la problematica. 
    Ogni bambino ha bisogno di essere curato ed ascoltato; se questo non avviene troverà comunque il modo di farlo, anche rifiutando il cibo.
     
     
    Articolo scritto dalla dr.ssa Dott.ssa Monica Pirola docente del webinar: Il comportamento alimentare dei bambini: un metodo di intervento organizzato da Obiettivo Psicologia. 


    Bibliografia
    PNL per le mamme e i papà: Genitori sereni e figli felici grazie alla Programmazione Neuro-Linguistica.  Judy Bartkowiak
    Obesità infantile: un problema “in crescita”. John M.H. Buckler, Alessandro Sartorio
    Per lasciare un commento è necessario aver effettuato il login.

    Aree riservate agli abbonati di liberamente