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    Cambiare vita all’improvviso, è la magia del Superenalotto

    In tempo di crisi la 'febbre' del superenalotto milionario contagia tutti, compresi i manager, offrendo la speranza di una "magica ancora di salvezza e garanzia per il futuro". La crisi, infatti, da un significato diverso, anche dal punto di vista psicologico, al montepremi milionario che stasera potrebbe portare 102,5 milioni di euro al fortunato possessore del biglietto con i 6 numeri 'giusti'. Lo spiega Antonio Lo Iacono, presidente della Società italiana di Psicologia (Sip) che analizza l'atteggiamento degli italiani di fronte alla vincita più elevata di tutti i tempi: "Tutti sono tentati da questa idea magica di un cambiamento improvviso della vita, un atteggiamento tipico dell'adolescente". In queste ore stiamo vivendo, in pratica, "una regressione collettiva", dice che coinvolge tutti, persino i più anziani che tornano un po' ragazzi fantasticando sul futuro. "In questo periodo storico – precisa infatti Lo Iacono – la vincita è importante non solo per il valore economico ma perché dà una speranza in più, una fantasia positiva. Rappresenta un'ancora di salvezza mentale".

    Una necessità per le persone che hanno problemi economici, ma anche per chi non ha bisogno. "Si tratta di un sogno che su cui si poggiano le speranze di garantirsi un futuro solido. E questo bisogno oggi, vista la congiuntura internazionale, coinvolge tutti", aggiunge Lo Iacono che però 'promuove' le code alle ricevitorie per chi gioca senza esagerare: "Si tratta di un buon antidepressivo naturale", dice.

     

    La vincita di una somma così elevata, però, non è garanzia di felicità né di successo. "Uno scombussolamento così drastico della propria vita – spiega Lo Iacono – può portare, soprattutto nelle persone più fragili, ad uno stress notevole che comporta anche dei rischi". In passato tra i vincitori di grandi somme di denaro si sono registrati "fallimenti, disturbi psicologici, lo sviluppo di forme di diffidenza patologiche che portano all'isolamento sociale e persino suicidi".

     

    Il supermontepremi, infine, incentiva anche i 'giocatori' compulsivi che "in realtà non sono realmente interessati alla vincita quanto al gioco in sé. Ma anche per loro si verifica un impulso 'rinforzato' a giocare e a perdere. "

    Fonte: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/?id=3.0.3579414215

     

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