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    Censis: l’Italia, un Paese di arrabbiati e depressi

    Ognuno è l'arbitro unico dei suoi comportamenti (lo pensa l'85,5% degli italiani) e le regole possono essere aggirate in molte situazioni. Questo è l'atteggiamento degli italiani nei confronti dell'aggressività, che vede in cinque anni un aumento del 35,3% delle minacce e delle ingiurie subite e del 26,5% per le lesioni e le percosse.
     
    Questo emerge dall'indagine del Censis «La crescente sregolazione delle pulsioni», presentata il 6 giugno a Roma. Nel divertimento è ammessa la trasgressione soprattutto dai più giovani (il 44,8%); si crede che se necessario ci si possa difendere da soli anche con le cattive maniere (48,6%, quota che sale al 61,3% tra i residente delle grandi città); e che si debbano accettare compromessi pur di raggiungere i fini che ci si è proposti (46,4%).
     
    NIENTE MORALE, SIAMO CATTOLICI. Gli italiani ritratti dal Censis pensano inoltre che si possa essere buoni cattolici anche senza tener conto della morale della Chiesa cattolica in materia di sessualità (63,5%, percentuale che sfiora l'80 per i più giovani).
    Il Censis ricorda anche, i dati del ministero dell'Interno sui reati contro le persone commessi tra il 2004 e il 2009: oltre al già citato aumento di minacce, ingiurie, lesioni e percosse, sono cresciuti anche i reati sessuali, aumentati addirittura del 26,3%.
     
    RADDOPPIA L'USO DI PSICOFARMACI. Negli ultimi dieci anni si è verificato anche un boom dei consumi di antidepressivi, che sono raddoppiati (+114,2%). E se il ricorso alle sostanze stupefacenti è diminuito tra il 2008 e il 2009, la pericolosità sociale del consumo di droghe non sembra calare: sono infatti aumentate del 2,5% le persone prese in carico nei Sert per dipendenza da cocaina e sono in crescita i giovani consumatori a rischio di bevande alcoliche, che dal 2009 al 2010 passano dal 14,9% al 16,6% nella fascia 18-24 anni.
     
    Segni questi, secondo il Censis, di una crisi antropologica e della riduzione del controllo sulle pulsioni.
     
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