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    Come si valuta un ‘problema di sonno’ di un bambino da 0 a 3 anni?

    Sono molte le definizioni che vengono utilizzate per descrivere un problema di sonno di un bambino.
     
    Alcuni autori sostengono che un problema di sonno sia una situazione che disturba il sonno dei genitori, altri ritengono che sia una condizione che non soddisfa le aspettative dei genitori.
     
    Ancora, diversi esperti del settore considerano aree di problematicità tutte le situazioni in cui i bambini impiegano più di un’ora ad addormentarsi e hanno più di tre risvegli durante la notte.
     
    Personalmente, specie quando si parla di bambini da 0 a 3 anni, escluderei questa terza definizione in quanto, anche se i piccoli possono faticare ad addormentarsi e hanno numerosi risvegli, non è detto che la situazione sonno sia disturbata o che comporti un disagio sia per loro sia per i genitori.
     
    Invece considero interessanti le prime due definizioni. In entrambi i casi l’attenzione è posta sul genitore e sulla sua esperienza di sonno.
     
    Ciò significa che un problema di sonno non può essere definito a priori, ma che la difficoltà dipenderà piuttosto dal vissuto genitoriale.
    Per esperienza posso dire di aver incontrato genitori di bambini con più di cinque risvegli a notte che non lamentavano una problematicità e genitori di bambini con due o tre risvegli a notte che valutavano la situazione dura e difficile.
     
    Questo suggerisce di considerare la condizione che riportano i genitori per comprendere dove risiede la difficoltà. 

    Un problema di sonno nei bambini è perciò un problema di sonno del genitore che sperimenta una grande fatica nel gestire la situazione nanna del piccolo

    Detto ciò per valutare un problema di sonno di un bambino è indispensabile partire dai genitori, dalla loro esperienza con il piccolo e dalla situazione che vivono con lui sia di giorno che di notte.
     
    Per affrontare le questioni sul sonno riportate dai genitori è importante considerare una serie di fattori che sono alla base della maggior parte delle difficoltà in quest’area. Di seguito ecco alcuni di questi fattori.
    • Fattori di carattere relazionale che fanno riferimento alla relazione che il piccolo vive con le sue figure di riferimento.
    • Fattori di carattere comportamentale che riguardano stili di vita, abitudini, modalità utilizzate dai genitori nella gestione del piccolo, nonché le sue risposte comportamentali in riferimento a determinate pratiche di accudimento.
    • Fattori di carattere temperamentale che si riferiscono, per esempio, ai livelli di sensibilità, di attivazione e di irritabilità del piccolo, al suo desiderio di curiosità e alle sue manifestazioni emotive.
    • Fattori di natura fisiologica che riguardano la principale causa dei risvegli notturni nei bambini da 0 a 3 anni. Consideriamo in questo caso la specificità dei cicli e delle fasi di sonno di un bambino.
    • Fattori di natura familiare che si riferiscono alla situazione familiare in generale (presenza dei genitori, eventuali crisi o conflitti, cambiamenti importanti, altre figure di riferimento appartenenti al nucleo familiare, ecc.).
    • Fattori legati alla crescita del bambino che riguardano il susseguirsi, nel corso dello sviluppo, di momenti “salienti” in cui il bambino è alle prese con nuovi apprendimenti e scoperte.
    I fattori elencati si combinano spesso insieme, dando vita a condizioni più o meno problematiche per i genitori.
     
    Per affrontare le difficoltà riportate dai genitori è importante valutare la situazione generale, considerando ognuno di questi fattori.
    Una volta riconosciute le variabili maggiormente correlate alla situazione riportata, si concorda con i genitori un piano di intervento specifico, finalizzato al miglioramento della situazione e al raggiungimento degli obiettivi stabiliti tra i genitori e lo psicologo che si occupa del sonno dei bambini.
     
     
     
    Articolo scritto dalla Dr.ssa Adriana Saba, docente nel webinar su: 'Il sonno dei bambini: valutazione e intervento psicologico'
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