La depressione stagionale potrebbe essere curata con la melatonina, l’ormone di solito usato contro la sindrome del jet lag e, anche se i pareri medici sono controversi, per problemi di insonnia. È quanto dimostrato in una sperimentazione clinica condotta da Alfred Lewy del Sleep and Mood Disorders Laboratory, Oregon Health and Science University, a Portland. La notizia, riportata sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze PNAS; è una prova evidente a sostegno dei sospetti che questa malattia derivi da un problema dei ritmi circadiani, dei ritmi sonno-veglia e cioè dell’orologio biologico individuale.
Il disturbo Affettivo Stagionale (seasonal affective disorder, in inglese o SAD), è una sindrome depressiva a ricorrenza invernale caratterizzata, oltre che da sintomi come umore depresso, irritabilità ed anedonia (mancanza di emozioni, isolamento e apatia), da manifestazioni atipiche quali eccessivo appetito e desiderio forte di mangiare cibi ad alto contenuto di carboidrati come pane, pasta e dolci, eccessivo sonno e peggioramento dei sintomi nelle ore serali.
La sindrome è strettamente associata alla stagione fredda, più buia e, quindi, alla carenza di luce. Da tempo si sospetta quindi che alla base di questo disturbo depressivo stagionale ci siano in realtà problemi di carattere più strettamente legati ai ritmi circadiani del paziente, ovvero ai ritmi legati all’alternanza di luce e buio, come il ritmo sonno-veglia, controllati dall’orologio interno del nostro corpo che è sito nel nucleo suprachiasmatico dell’ipotalamo.
Per verificare la validità di questa ipotesi i ricercatori hanno testato un farmaco usato proprio per regolare questi ritmi, la melatonina. Si tratta di un ormone naturalmente prodotto nel nostro corpo durante la notte che viene comunemente usato per assestarsi dopo un viaggio transoceanico sul nuovo fuso orario e quindi vincere la cosiddetta sindrome del jet lag.
Gli esperti hanno somministrato a 68 pazienti una bassa dose di melatonina o di placebo. La melatonina era somministrata o il pomeriggio o al mattino, rispettivamente per anticipare o posticipare il ritmo circadiano. È emerso che rispetto al placebo, la melatonina è efficace a ristabilire un buon tono dell’umore facendo dunque rientrare i sintomi della SAD. La dose più efficace è quella data il pomeriggio a dimostrazione che la SAD è un disturbo legato ad un ritardo dei ritmi circadiani endogeni. La melatonina dunque, hanno concluso gli esperti, potrebbe di fatto aiutare la gestione del disturbo depressivo stagionale, che inoltre dopo questo studio sembra avere una causa più definita.
Biblio: Lewy AJ et al. The circadian basis of winter depression PNAS doi_10.1073_pnas.0602425103
Autore: Paola Mariano
Fonte: http://it.health.yahoo.net