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    Dipendenza da social network

    Rientro dalle vacanze, quanti sono riusciti a staccare veramente la spina? O meglio il CELLULARE? La dipendenza da connessione continua a mietere vittime!

    La dipendenza dai social network continua a mietere vittime, soprattutto in Italia che, con oltre 21 milioni di utenti, registra in percentuale più utilizzatori di social network al mondo, con l’86% dei navigatori.

    A subire maggiormente di questo disagio sono soprattutto gli adolescenti, il 22% di questi dichiara di passare ore davanti al computer, soprattutto per connettersi a Facebook, mentre ben il 53% degli utenti si connette alla rete da cellulare per accedere ai social network.

    Secondo uno studio condotto dall’Università del North Carolina, ogni volta che riceviamo un ‘Mi Piace’, infatti, il nostro organismo rilascia una piccola scarica di dopamina, il neurotrasmettitore che viene coinvolto nei fenomeni di dipendenza.

    L’addiction disorder, la dipendenza da Internet e, in particolare, da Facebook, porta l’individuo fuori dalla realtà, in un vortice di ostentazione del sé, di sovraesposizione della propria identità che però è totalmente costruita, fittizia.

    Il 2% delle persone che si rivolgono a noi dichiara di provare invidia per le foto sorridenti e felici dei propri amici, ciò li spinge a postare immagini di sé in compagnia di persone o comunque in situazioni piacevoli, per dimostrare di non essere da meno”.

    Non si tratta solo di dipendenza da internet, di cui abbiamo già parlato. Ci sono attività a cui la tecnologia moderna ci ha abituato, ma che potrebbero avere brutti effetti sulla nostra salute se non stiamo attenti.

    Ricercatori della National Academy of Science hanno selezionato a caso 689 mila utenti, e ottimizzato la quantità di messaggi positivi e negativi nel loro flusso di notizie. Quelli che ricevevano maggiori contenuti negativi, avevano scritto status utilizzando un numero superiore di parole “tristi”. Viceversa per coloro che avevano ricevuto lo stream “ottimista”.

    Questo che significa?
    Che le emozioni, anche online, sono contagiose.

    Quindi se un vostro amico è giù di morale, ultimamente, avete due scelte.

    La prima: se non ci tenete così tanto, fate in modo di filtrare i suoi contenuti.
    La seconda
    : se ci tenete, mandategli una parola di conforto, farà bene a entrambi.

    L'umore subisce un ulteriore condizionamento durante le vacanze estive.
    Foto di splende spiagge, selfie su barche e pranzi in compagnia portano inevitabilmente a confrontare la propria realtà vacanziera. Ed ecco lì che la nostra spiaggia diventa un luogo di sofferenza, un impatto con la realtà che ci rende insoddisfatti di quello che abbiamo. Come dire: “L’erba del vicino è sempre la migliore."

    Non sarebbe meglio sconnettersi e godersi la propria vacanza?
    Il 53% degli italiani non riesce a farlo. La possibilità di essere in un luogo e nel frattempo viverne altri on line è un’occasione a cui ormai nessuno riesce più rinunciare.

    È paradossale, ma nonostante influisca sull’umore, alla disconnessione proprio non ci si pensa!
    Se senza una connessione sembra che tutto il mondo intorno diventa improvvisamente deserto di possibilità, impulsi e scambi emotivi, allora siete affetti da Sindrome da disconnessione!

    In specifico basta che il telefonino, piuttosto che il palmare o il notebook collegato in rete si spengano o si disconnettano a causa della batteria esaurita o di un improvviso guasto, o, più semplicemente, perchè si è entrati in una zona priva di campo o a causa della momentanea congestione della rete, per generare nella persona un vero e proprio stato psicopatologico di intensa e crescente ansia e paura.

    Anche il rimanere per molto tempo lontani dal telefonino e/o dal computer provoca nell'individuo forti e problematiche emozioni di stress, ancora maggiori nei casi di dipendenza psicologica dal cellullare e/o dal pc connesso alla rete e/o dai Social Networks (es. Facebook), con tutti i molteplici sintomi e conseguenze negative a tali dipendenze collegate.

    Solitamente la Sindrome da Disconnessione affligge maggiormente individui con bassa autostima, difficoltà sociali, ansia diffusa, eccessiva sensibilità, pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi, ma può anche arrecare serie preoccupazioni, paura, ansia, e stress in persone senza tali dinamiche psicologiche.
    Ulteriori sintomi negativi possono essere isolamento sociale, senso di frustrazione e di inutilità, crisi di panico.

    Le motivazioni che si celano dietro al panico da disconnessione?
    Solutions Research Group le ha declinate in quattro fattori.
    La prima motivazione è il bisogno di sicurezza: il telefonino è l'antidoto alle preoccupazioni di famiglie e coppie, il telefonino può salvare la vita. C'è chi non riesce ad immaginare di vedere il proprio figlio varcare la soglia di casa senza un telefonino acceso e perfettamente funzionante, c'è chi senza cellulare si sente perduto, in balìa di un mondo irto di pericoli. "È come se ti sentissi tagliato fuori, un omuncolo che vagola nel mondo. Potresti essere nel 1800, come se non avessi alcun contatto – così ha tentato di esprimere le proprie sensazioni uno degli intervistati – Siamo così abituati ad avere il telefonino con noi che ci fa sentire sicuri".

    Per chi volesse approfondire l’argomento, interessante il film uscito nelle sale italiane a gennaio 2014 il film del regista Henry-Alex Rubin “Disconnect”, che esplora il bisogno di essere sempre connessi.

    Autore: Dott.ssa Rosa Demarinis Psicologa Clinica | Psicoterapeuta Strategico Breve, Esperto in psicologia delle Dipendenze | Docente del corso online sulla Dipendenza da internet

    Bibliografia

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    Di Gregorio L. (2012), Le connessioni pericolose, sesso e amori virtuali, Unicopli Ed., Milano
    Ferraris M. (2011), Anima e Ipad, Guanda Ed., Parma
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    Longo M. (2012), Uso e abuso della comunicazione digitale, in Quaderni degli Argonauti n° 24

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