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    Enuresi, strategia pratica per aiutare il piccolo

    L'enuresi (svuotamento della vescica con emissione di urina durante il sonno) è più comune nei bambini ansiosi o con problemi familiari. È questo il risultato di un'indagine compiuta dai medici dell'Amanuel Hospital di Addis Abeba (Etiopia) su cinquemila bambini residenti in aree urbane e pubblicata sulla rivista specialistica Acta Paediatrica. I ricercatori etiopi hanno osservato che l'enuresi è di gran lunga il disturbo psicologico più diffuso tra i bambini, soprattutto maschi. Il rischio di soffrire di enuresi aumenta in presenza di alcuni problemi familiari, come la separazione o le preoccupazioni economiche dei genitori. La presenza di una fobia semplice (paura esagerata di specifici oggetti o situazioni come animali, insetti, temporali o luoghi sopraelevati) o di un disturbo della condotta (tendenza persistente a comportamenti aggressivi, distruttivi, trasgressivi o disonesti) aumenta ulteriormente il rischio.

    Una volta escluse possibili cause urologiche o problemi neurologici, l'approccio al bambino con enuresi deve tener conto dei possibili fattori psicologici: anche la nascita di un fratellino, l'entrata nella scuola o emozioni di qualsiasi natura possono influenzare la comparsa (o la scomparsa) del sintomo. Vanno in generale evitati gli atteggiamenti punitivi o di scherno; possono essere utili la limitazione dell'assunzione serale di liquidi (senza esagerare) e la pratica di uno sport. Anche informare il bambino e renderlo partecipe dei suoi progressi può aiutarne la motivazione, pur senza drammatizzare troppo il problema. Una strategia pratica per facilitare il controllo sfinterico è quella di svegliare il bambino per urinare un'ora, un'ora e mezza dopo l'addormentamento, ritardando poi il risveglio di un quarto d'ora ogni notte. La maggior parte delle enuresi scompare nella seconda infanzia; è probabile che in molti casi vi sia una componente ereditaria. (f. c.)

    Fonte: http://www.repubblica.it

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