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    Esperienze extra-corporee, niente di paranormale

    La sensazione di uscire dal proprio corpo, fluttuare nell’aria e vedere il proprio corpo dall’alto potrebbe non avere nulla a che vedere con fenomeni paranormali ed essere ‘semplicemente’ il sintomo di un problema psicologico riguardo alla percezione di sé e del proprio corpo. Lo sostiene una ricerca condotta da un team di psicologi inglesi.

    I ricercatori dell’University of Manchester guidati da David Wilde hanno investigato sulle esperienze extra-corporee (OBE), un fenomeno associato finora prevalentemente all’ambito del paranormale. “Ci sono molte teorie diverse sulla natura delle OBE”, spiega Wilde. “Un punto in comune fra quasi tutte è l’idea che in certe circostanze il cervello in qualche modo perda contatto con il flusso di informazioni sensoriali che arrivano dal corpo”. Secondo il team di ricercatori inglesi, questo scatenerebbe una serie di meccanismi psicologici che potrebbero portare un individuo a provare un’esperienza di OBE.

    “In questo studio abbiamo provato a far fare a questa teoria un salto di qualità, esaminando il modo in cui le persone percepiscono il proprio corpo e come, attraverso processi psicologici del tutto ordinari, le immagini che si hanno del proprio corpo possano creare l’impressione di una effettiva visione del corpo dall’esterno”, aggiunge Wilde.

    Si calcola che il 10 per cento delle persone sperimentino OBE, sia durante esperienze di quasi-morte che durante l’assunzione di stupefacenti o farmaci, o anche in modo del tutto spontaneo. Precedenti ricerche hanno dimostrato che proprio i pazienti che riportano episodi di OBE spontanee sono più autocritici, insoddisfatti del proprio corpo, ansiosi riguardo al giudizio estetico degli altri.
     

    Biblio: University of Manchester press release 2005.
    Autore: David Frati
    Fonte: http://it.health.yahoo.net

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