Convegno al Santa Elisabetta il 18 febbraio Fecondazione assistita, in campo le scienze sociali «Un figlio tra desiderio e tecnica: raccontare storie per sviluppare servizi» è il titolo del convegno organizzato il 18 febbraio al Centro Congressi Santa Elisabetta del Campus Universitario – a cura del Dipartimento di Psicologia dell'Ateneo in collaborazione con Azienda Unità Sanitaria Locale di Parma e l'Azienda Ospedaliero-Uni-versitaria di Parma – dedicato al contributo della psicologia sociale al percorso medico e assistenziale della cosiddetta fecondazione assistita.
Sarà l'occasione per presentare una ricerca nell'ambito dei servizi dedicati alle pratiche di procreazione assistita (PMA) svolta all'interno del «Programma Provinciale per l'infertilità di coppia» in collaborazione con il dipartimento di Psicologia dell'Università di Parma. «Il rapido e costante sviluppo delle scienze mediche e biotecnologiche – spiegano gli organizzatori – ha introdotto importanti cambiamenti, in particolare per quanto riguarda la nascita e la genitorialità. Se sul piano sociale e legislativo il ricorso alle tecniche di fecondazione assistita suscita importanti interrogativi d'ordine etico e morale, nell'ambito della salute pubblica, esso comporta importanti conseguenze sul benessere e sulla salute della donna, nonché sulla qualità della relazione della coppia»? Il programma provinciale per l'infertilità di coppia, che è stato elaborato congiuntamente dall'Ausl di Parma e dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, è teso a migliorare la qualità del percorso diagnostico con l'utilizzo di un protocollo condiviso e a tutelare la salute psichica della coppia, aumentando la consapevolezza di scelte informate e responsabili. «La ricerca svolta in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell'Università di Parma mira, in particolare, all'individuazione dei punti critici all'interno del percorso Pma e conseguentemente alla definizione di azioni finalizzate al miglioramento del percorso assistenziale con l'attivazione di percorsi formativi e di aggiornamento dedicati agli operatori di questi servizi».
Articolo tratto da: http://www.lucacoscioni.it