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    Formazione alle abilità sociali: una strategia di prevenzione della dispersione scolastica

    Cosa sono le Abilità sociali? 
    La focalizzazione strategica sulla formazione alle abilità sociali per la costruzione di efficaci ambienti di apprendimento trova le sue radici nella teoria del campo di Lewin (1935).  

    Diventare competenti nell’uso di abilità sociali facilita nei ragazzi la possibilità di instaurare una convivenza produttiva all’interno di gruppi eterogenei e di effettuare una più ricca elaborazione dei contenuti da apprendere.  
     
    In altre parole, lo sviluppo di tali abilità a scuola consente di massimizzare i vantaggi, ai fini dell’apprendimento individuale e dell’integrazione nel gruppo classe, derivanti dall’uso di piccoli gruppi cooperativi nella didattica. Infatti non basta che gli studenti siano seduti in cerchio e che l’insegnante abbia dato loro un compito complesso da svolgere perché il lavoro di gruppo riesca.  
     
    E’ necessario che ognuno nel gruppo sappia relazionarsi con gli altri in modo efficace.  Questo perché il lavoro di gruppo comporta anche inevitabilmente dei conflitti che vanno affrontati in modo costruttivo.  Perché avvenga questo è importante sapersi rapportare agli altri in modo assertivo piuttosto che aggressivo o passivo.  
     
    I membri del gruppo, per percepire come rilevante il proprio contributo e motivarsi a collaborare, devono saper: 
    • sostenere efficacemente ruoli di guida
    • prendere decisioni
    • creare un clima di fiducia
    • comunicare
    • gestire i conflitti (Johnson, 1996). 
    Tali abilità consistono nel: 
    • Saper comunicare: esprimere in modo chiaro e coerente informazioni e stati d’animo, ascoltare e comprendere i messaggi dell’altro
    • Saper assumere ruoli di leadership: esercitare interventi o funzioni di conduzione di un gruppo, organizzando il proprio comportamento in base a ciò che si osserva utile e/o carente di volta in volta nell’attività del gruppo
    • Saper negoziare in un conflitto: conoscere i passi e le regole per affrontare in modo costruttivo un conflitto
    • Saper risolvere problemi: conoscere i passi e le regole per individuare creativamente alternative di soluzione nell’affrontare un problema
    • Saper prendere decisioni: conoscere i passi e le regole per individuare i pro e i contro di varie opzioni, valutarne le conseguenze rispetto al contesto e, tenendo conto di queste premesse, prendere decisioni  
     
    Perché effettuare interventi di formazione alle Abilità sociali? 
    Tra i fattori legati al sistema scolasticoformativo, che concorrono ad alimentare la dispersione scolastica, ci sono sia fattori relazionali, legati al clima che si respira nella classe, sia la carenza di opportunità di successo nell’apprendimento.  
    La formazione alle abilità sociali interviene su entrambi questi fattori: da una parte fornisce ai ragazzi strumenti per relazionarsi e collaborare in modo rispettoso con i compagni, favorendo la possibilità di integrarsi nel gruppo e di sviluppare un senso di appartenenza, dall’altra mette i ragazzi in condizione di utilizzare efficacemente il gruppo come una mediazione per l’apprendimento individuale, potenziando in tal modo le opportunità di successo per ciascuno.

    Preparare gli allievi a poter trarre il massimo profitto dal confronto interpersonale incide anche sul problema delle differenti posizioni di status che talvolta si crea nella classe e che favorisce la graduale emarginazione di alcuni componenti.  

     
    Secondo Cohen (1994) nella classe si verifica spesso questa dinamica: attribuendo ad alcune abilità cognitive un’importanza elevata rispetto ad altre, accade che chi possiede tali abilità venga considerato di status più elevato, ossia più bravo, rispetto a chi dimostra di non possederle. Purtroppo questa situazione tende a creare un circolo vizioso del tipo "il ricco diventa sempre più ricco e il povero sempre più povero". 

    In particolare, essa può concorrere a causare differenze nell’apprendimento. 

    La formazione alle abilità sociali intende dare una risposta a questo problema equipaggiando tutti i componenti della classe affinché possano risultare propositivi, ciascuno a partire dalle proprie risorse, per poter collaborare in gruppo.  

    Ciò presuppone da una parte moderare gli aspetti individualistici e competitivi del contesto di apprendimento e dall’altra valorizzare vari tipi di abilità (non solo le classiche di lettura, scrittura, ragionamento matematico) e considerarle utili per il raggiungimento dell’obiettivo del gruppo.  

    Per creare questa situazione, è importante che l’insegnante predisponga compiti complessi, per la soluzione dei quali si richiedono diverse abilità, in modo che i ragazzi si rendano conto che le capacità altrui sono indispensabili al raggiungimento dell’obiettivo di gruppo e si faccia necessaria la collaborazione. 

    Quali dovrebbero essere i protagonisti dell’intervento?  
    Come abbiamo visto le abilità sociali sono un insieme di comportamenti che permettono ad un team, che si costituisce per il raggiungimento di un obiettivo, di iniziare e mantenere un livello di efficacia nella cooperazione.  
    Ad esse viene data molta importanza soprattutto nella metodologia didattica dell’apprendimento cooperativo (Comoglio, 1996).  

    Pertanto, laddove vi siano insegnanti disponibili a mettersi in discussione e interessati all’aggiornamento su questi temi, l’esperto può proporre un progetto nel quale il suo intervento si rivolge agli insegnanti in modo da abilitare questi ultimi ad intervenire direttamente con gli allievi nella formazione alle abilità sociali.  
    Sembra infatti che quando gli insegnanti vengono coinvolti direttamente nell’attuazione di un progetto che vede come destinatari ultimi i ragazzi, questo permette una migliore realizzazione del progetto stesso, piuttosto che quando vengono semplicemente informati di ciò che sta avvenendo nella loro scuola.  

    In secondo luogo gli insegnanti sono una risorsa interna alla scuola che, come nessun altro, conosce gli allievi e in un’ottica di ottimizzazione di tempi e risorse, non si può prescindere da tale ricchezza.  

    In terzo luogo gli insegnanti sono una risorsa che rimane alla scuola, mentre gli esperti spesso appaiono una tantum, facendo interventi anche eccellenti, ma che possono lasciare il tempo che trovano se non si preoccupano di trasferire delle competenze a chi sarà poi protagonista dall’ambiente di insegnamento/apprendimento reale. 

    Un’altra opzione può eventualmente essere quella di accompagnare gli insegnanti in classe e coordinarsi con loro nelle attività di formazione alle abilità sociali.  Introdurre una presenza nuova in classe che affianca l’insegnante può produrre un effetto novità e avere il vantaggio di suscitare una maggiore attenzione e ricettività nei ragazzi. 
    Gli interventi di formazione alle abilità sociali risultano valorizzati e più efficaci se si intrecciano a scelte didattiche che promuovono l’uso di tali abilità.  

    Come effettuare interventi di formazione alle Abilità sociali? 
    L’insegnamento diretto delle abilità sociali è una delle caratteristiche principali dell’apprendimento cooperativo.  

    Il primo obiettivo che deve porsi un insegnante che intenda condurre la classe a piccoli gruppi cooperativi, è infatti quello di insegnare ai propri alunni le abilità sociali.   
    Le abilità sociali vengono presentate e gli alunni vengono invitati a metterle in atto immediatamente nel gruppo di lavoro cui appartengono.  In questo modo hanno la possibilità di sperimentare la funzionalità immediata di esse e di essere monitorati e corretti sul modo in cui le utilizzano. 
     
    Un modo per rammentare visivamente agli alunni i comportamenti da seguire per rispettare le abilità sociali durante un compito, è quello di proporre loro una carta T in cui siano descritti da una parte i comportamenti verbali che compongono una data abilità, dall’altra quelli non verbali.

    Riassumendo, i criteri da tenere presenti, in termini generali, negli interventi di formazione sulle abilità sociali sono questi: 
    • suscitare l’attenzione e la motivazione ad apprendere tali abilità (per es. chiedendo di rievocare esperienze di gruppo caratterizzate da vari gradi di gradevolezza e invitando ciascuno a chiedersi in che modo la maggiore o minore presenza di certi comportamenti sia collegata al grado di gradevolezza del ricordo)
    • condividere con gli allievi una descrizione precisa e corretta dei comportamenti che esprimono l’abilità su cui ci si sta esercitando (più si è specifici nella descrizione, più sarà facile e immediato riconoscere la corretta applicazione o meno di una certa abilità)
    • fornire un modello coerente delle abilità che si intende proporre nel proprio comportamento (in tal modo si favorirà l’apprendimento per osservazione)
    • rinforzare i comportamenti desiderati e ignorare o correggere quelli non desiderati
    • offrire occasioni concrete in cui è possibile esercitarsi e cogliere l’utilità delle abilità in questione. 
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