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    Gli italiani e il disturbo bipolare: ignoranza o paura

    Sono oltre un milione gli italiani che soffrono di disturbo bipolare, eppure quasi nove persone su dieci non hanno mai sentito parlare di questo grave disturbo psichiatrico, considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la sesta causa di disagio sociale nel mondo. Basta, però, evocare l’alternarsi di mania e depressione per far emergere negli italiani una radicata emarginazione sociale: i pazienti hanno difficoltà nelle relazioni, si sentono poco accettati da amici e colleghi di lavoro, nell’80% dei casi avvertono un forte disagio soprattutto nella fase depressiva del disturbo.

    L’indagine “Mania e Depressione: due facce della stessa medaglia”, realizzata da GfK Eurisko rivela che oltre l’85% degli italiani non ha mai sentito parlare di disturbo bipolare, eppure quasi la metà della popolazione ritiene che potrebbe avere delle difficoltà a lavorare con un bipolare (il 45%), mentre un connazionale su tre pensa che non riuscirebbe a diventarne amico (il 31%). Dall’altra parte i pazienti, nel 46% dei casi, si sentono poco accettati dalle persone che li circondano (amici, conoscenti, colleghi e datore di lavoro) e nel 60% ammettono di avere difficoltà nelle relazioni sociali. 

    “Nel corso della storia – commenta Liliana Dell’Osso, Direttore della Clinica Psichiatrica dell’Università degli Studi di Pisa – il disturbo bipolare è stato considerato castigo divino, opera del maleficio, colpa e peccato, ma anche segnale di genialità e di capacità artistica. Questi dati evidenziano che in Italia la confusione e l’ignoranza, insieme a uno stigma sociale, sono purtroppo ancora oggi predominanti. Ciò non aiuta ovviamente il paziente, che spesso arriva a perdere totalmente il controllo della propria vita, si sente inadeguato, si auto-isola e nei casi più gravi tenta il suicidio. Il disturbo bipolare è sì un grave disturbo psichiatrico, ma oggi abbiamo una maggiore consapevolezza e conoscenza della natura del disturbo. I farmaci di nuova generazione, ad esempio, ci consentono di trattare i disturbi mentali con buoni risultati. Il vantaggio di un antipsicotico come quetiapina è il meccanismo d’azione bimodale: in pratica, questa molecola ha sia un’azione antidepressiva sia un’azione antipsicotica e antimaniacale”.

    Le persone con disturbo bipolare hanno una diffusa sensazione di perdita di controllo della propria vita, avvertita soprattutto nella fase depressiva: la “faccia” della malattia che crea maggiore disagio all’80% dei pazienti . D’altra parte la fase depressiva si presenta con una frequenza superiore rispetto alla mania di tre (disturbo bipolare di tipo I) o trenta volte (disturbo bipolare di tipo II)  ed è associata a un alto rischio di suicidio, che in questi pazienti è circa venti volte più frequente che nella popolazione generale.

    E i sempre più frequenti outing di personaggi del mondo dello spettacolo che affermano pubblicamente di essere bipolari? "Quando i media iniziano a parlare di patologie psichiatriche c'è sempre il rischio di banalizzare e inflazionare", avverte Carlo Altamura, Direttore della Clinica Psichiatrica dell’Università degli Studi di Milano. "Ma la ricaduta positiva è che c'è la chance di informare correttamente il pubblico Diverso il discorso per gli outing dei vip o cosiddetti tali: gli artisti per definizione devono porsi come diversi dagli altri. E così modellano la propria diversità: capelli strani, unghie colorate o tagliate diversamente, vestiti stravaganti, tatuaggi, piercing. E oltre all'aspetto fisico, la loro voglia di diversità a volte si estende allo stato psicologico o alla salute mentale. In altre parole, spesso si tratta di affermazioni non vere e dannose per i veri pazienti".

    Fonte: http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=28152

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