• Unisciti ai 251408 iscritti

    I disturbi al cuore dipendono anche dalla personalità?

    Pessimisti, timorosi degli altri, talvolta infelici: sono queste le emozioni che caratterizzano i soggetti a rischio più elevato di disturbi cardiaci, secondo quanto dimostrato da una ricerca apparsa sulla rivista Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes.

    Analizzando i dati di 49 studi per un totale di 6.000 pazienti, i ricercatori dell’Università di Tiburg, nei Paesi Bassi, sono giunti alla conclusione che esiste uno stretto legame tra il tipo di personalità e l’incidenza delle malattie cardiache.

    I soggetti con personalità di tipo D – caratterizzata appunto da pessimismo, infelicità e tendenza all’isolamento sociale – vanno incontro a un’incidenza tripla di problemi di disturbi cardiaci, infarti del miocardio e disturbi della circolazione arteriosa periferica, e sono sottoposti al triplo degli interventi di bypass aorto-coronarico o angioplastica, sostengono gli autori.

    “I pazienti di tipo D tendono a sperimentare livelli più elevati di ansia, irritabilità e depressione nel corso del tempo e, allo stesso tempo, non condividono queste loro emozioni con gli altri per timore di ricevere giudizi negativi”, spiega l’autrice dello studio Viola Spek. “Abbiamo verificato che le personalità di tipo D sono a maggior rischio di disturbi, indipendentemente dagli altri fattori di rischio comunemente presi in considerazione dai medici”.

    Non solo, ma questi soggetti sembrano anche maggior rischio di disturbi psicologici come depressione e ansia. Secondo la ricercatrice, pertanto, le persone che rispondono a queste caratteristiche dovrebbero cercare il sostegno di un esperto per affrontare al meglio la loro condizione psicologica, con la possibilità di poter anche migliorare lo stato di salute del loro cuore.

    Fonte: Denollet J et al. Back A General Propensity to Psychological Distress Affects Cardiovascular Outcomes: Evidence From Research on the Type D (Distressed) Personality Profile. Circ Cardiovasc Qual Outcomes 2010;3:46-557 DOI: 10.1161/CIRCOUTCOMES.109.934406
    http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=28895

    Per lasciare un commento è necessario aver effettuato il login.

    Aree riservate agli abbonati di liberamente