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    Il piacere di evitare un risultato negativo

    Una ricompensa efficace? Una punizione evitata. È proprio così, stando a quanto afferma uno studio pubblicato sulla rivista “PLoS Biology” firmato da Hackjin Kim, Shinsuke Shimojo e John TM Doherty. I tre psicologi del  California Institute of Technology hanno studiato la questione utilizzando tecniche di risonanza magnetica funzionale per evidenziare l’attività della corteccia orbito-frontale mediana di un gruppo di volontari alle prese con alcuni semplici compiti cognitivi di fronte a un computer.

    Tale zona cerebrale è infatti sensibile agli stimoli legati alla ricompensa, in particolar quando tale ricompensa è in forma di denaro. Si sa anche che tale regione è attivata nei compiti di evitamento di un risultato negativo, il che supporta l’ipotesi che questi processi cognitivi condividano alcuni meccanismi neurali.

    Alla sperimentazione hanno partecipato 16 soggetti che potevano perdere o vincere un dollaro in un semplice esercizio: su uno schermo apparivano due immagini frattali fra cui i soggetti dovevano scegliere. Dopo la scelta, sullo schermo potevano comparire quattro tipi di risposta: positiva (il conto del denaro vinto fino a quel momento dal soggetto accompagnato dall’immagine di un dollaro con la scritta “Hai vinto!”), negativa (la stessa immagine con la scritta “Hai perso”), neutra (nessun cambiamento nel denaro vinto), o nulla (schermo bianco).

    Si è così potuto documentare come la corteccia orbito-frontale mediana aumenti la sua attività non solo ricevendo una ricompensa, ma anche evitando un risultato negativo. Questo segnale neurale può agire esso stesso come una “ricompensa intrinseca”.

    Fonte: http://www.lescienze.it/

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