Esther Perel, terapeuta della coppia e della famiglia, non ha dubbi: «Sono convinta che l'amore e il desiderio non si escludano a vicenda, è solo che a volte non si trovano nello stesso luogo allo stesso momento». Però, se davvero esiste una formula segreta per far coincidere quel luogo e quel momento, lei si guarda bene dal rivelarcela nel suo L'intelligenza erotica: che infatti non è un manuale di self-help e non promette alcun improvviso risveglio della sessualità a chi, troppo stressato, troppo impegnato nell'educazione dei figli e troppo distratto dal lavoro arriva poi ogni sera troppo stanco in camera da letto. Invece di preparare un elenco di regolette e consigli a buon mercato per riaccendere la passione perduta, Esther Perel ci invita a riflettere sulla natura dell'amore e su quei meccanismi di assuefazione che inevitabilmente scattano durante le lunghe convivenze.
L'autrice racconta la storia di Jed e Coral, quella di Ryan e Christine, e poi quella di Warren e Stephanie, e non importa che si tratti di coppie sposate o conviventi, gay o eterosessuali, con figli o senza; in ognuna delle decine di storie analizzate ritroviamo un po' delle nostre inquietudini, qualcuno dei nostri rimpianti, e anche la stessa tiepida temperatura erotica che tutti, prima o poi, abbiamo sperimentato nel corso di una lunga relazione. Spesso è più facile far finta di niente, convincersi che sia il prezzo da pagare per avere in cambio quel senso di protezione e di sicurezza che solo un amore duraturo può regalarci; e poi, la sola idea di poter cambiare le cose fa paura. Accontentarsi è meno faticoso e meno doloroso, eppure è difficile, soprattutto per alcuni, rinunciare al brivido dell'attrazione, del desiderio, della passione.
Il rapporto che lega amore e desiderio, spiega Perel, è complesso e spesso svincolato dall'intimità, e la sessualità è fatta anche di aspetti «rarefatti» che troppo spesso trascuriamo. Non esiste certo una frequenza ottimale di rapporti sessuali, esattamente come, in questo campo, non esistono regole: il desiderio è un enigma che nasce dalla libertà, e dalla capacità di prendere possesso senza timore dei nostri lati più aggressivi e trasgressivi. Amore e desiderio sono forze armoniche, eppure in conflitto; l'uno si nutre di impegno, l'altro di libertà, due urgenze apparentemente inconciliabili. Ma il legame profondo che è alla base dell'amore può vivere anche senza sconfinare nell'annullamento, e la voglia di indipendenza che è necessaria al desiderio può evitare di trasformarsi in paura dell'abbandono. Aprendoci all'ignoto e concedendoci la possibilità di perdere il controllo possiamo ristabilire quell'originaria armonia tra amore e sesso compromessa dall'abitudine e dalle inevitabili recriminazioni.
Può aiutarci tornare con la memoria alla nostra «archeologia del desiderio», ossia investigare sul nostro passato di veri o presunti amanti bollenti, perché nulla è casuale nell'immaginazione erotica. Ed ecco che le nostre fantasie sessuali (inutile negare, tutti ne abbiamo) possono raccontarci molto sui nostri bisogni, e sulle strade da percorrere per soddisfarli.
Solo dopo aver raccontato, spiegato e analizzato o semplicemente accennato per quasi duecento pagine, finalmente Perel ci regala un consiglio tanto inaspettato quanto imprevedibile: abbandonare per sempre, e senza rimpianti, il mito della spontaneità. Il «non ho potuto resistere» dei primi infuocati giorni dell'innamoramento deve trasformarsi in un più consapevole «non ho voluto resistere».
Pianificare i momenti da dedicare all'erotismo non significa infilarli in agenda tra l'appuntamento con il dentista e la riunione di condominio; significa invece scegliere, avere cura, creare un'attesa. Perché la soddisfazione erotica che si può ricevere dal rapporto di coppia non è una questione di performance sessuali, ma di quella voglia di sentirsi vivi, desiderati e amati che ciascuno di noi non dovrebbe negare a se stesso.
Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it