• Unisciti ai 251375 iscritti

    Incidenti stradali: nel 2020 terza causa di morte, è emergenza

    Un’azione coordinata a livello globale è urgente e necessaria per riuscire a far diminuire la quantità di decessi e ferite gravi causata ogni anno dagli incidenti stradali. Un’attenzione specifica va riservata ai Paesi in via di sviluppo, dove il numero di incidenti stradali è in costante crescita. L’appello arriva dalla prestigiosa rivista britannica Lancet.

    Circa 1,2 milioni di persone muoiono ogni anno in incidenti stradali nel mondo, e 50 milioni vengono feriti. Ciò costa alla comunità circa 518 miliardi di dollari in assistenza sanitaria. La Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa hanno descritto la situazione come “un disastro globale che sta rapidamente peggiorando, distruggendo vite e famiglie, rallentando lo sviluppo umano ed esponendo milioni di persone ad un grave rischio quotidiano e ad una situazione di forte vulnerabilità”. Senza un’azione adeguata da parte delle autorità sanitarie e politiche di tutto il mondo, si stima che i decessi da incidenti stradali siano destinati a passare dalla nona causa di morte nel 1990 alla terza nel 2020.

    Shanthi Ameratunga dell’University of Auckland, Nuova Zelanda, avverte: “La motorizzazione ha migliorato le vite di numerosi individui e società intere. Ma tutti i benefici hanno un prezzo da pagare: sebbene il numero di vite perse  a causa degli incidenti stradali sia in leggero calo negli ultimi anni nei Paesi industrializzati, per la maggior parte della popolazione mondiale il peso degli incidenti stradali, in termini di costi economici e sociali, sta crescendo sostanzialmente. Uno sforzo globale per intervenire sulle disparità evidenti è essenziale. E sarà possibile solo attraverso gli sforzi coordinati di politici, operatori sanitari, avvocati, comunità di cittadini, organizzazioni non governative: tutti al lavoro con un unico scopo, con l’appoggio delle Nazioni Unite”.

    Biblio: Ameratunga S, Hijar M, Norton R. Road-traffic injuries: confronting disparities to address a global-health problem. The Lancet 2006; 367(9521):1533-40.
    Autore: David Frati
    Fonte: http://it.health.yahoo.net

    Per lasciare un commento è necessario aver effettuato il login.

    Aree riservate agli abbonati di liberamente