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    Intelligenza emotiva: la chiave per il successo personale e professionale

    Per molto tempo si è ritenuto che l’intelligenza facesse riferimento solo al modo in cui le persone pensano, ragionano e analizzano le situazioni; per questo motivo i primi psicologi che si sono occupati di intelligenza si sono concentrati soprattutto sugli aspetti cognitivi come le capacità logico-deduttive o il problem solving.

    Oggi, grazie a diversi studi empirici, sappiamo che non esiste un’unica forma di intelligenza e che non tutte vengono misurate dai test che valutano il QI, che tra l’altro contribuisce solo per il 20% al successo nella vita, il restante 80% è in gran parte il risultato di una forma di intelligenza che per molto tempo non è stata considerata: l’intelligenza delle emozioni


    Cos’è l’intelligenza emotiva?  
    Con “Intelligenza Emotiva” ci si riferisce ad un costrutto psicologico che nasce negli anni ’90 e definisce la capacità di usare le emozioni con intelligenza, identificandole, comprendendole, gestendole per riuscire ad affrontare meglio la vita. Il termine “Intelligenza Emotiva” è stato coniato per la prima volta nel 1990 dagli psicologi Salovey e Mayer, i quali la definiscono come “la capacità che hanno gli individui di monitorare le sensazioni proprie e quelle degli altri, discriminando tra i vari tipi di emozione e usando questa informazione per incanalare pensieri ed azioni“.

    Successivamente, nel 1995 Goleman pubblica il libro “Intelligenza Emotiva”, in cui spiega nel dettaglio questo affascinante costrutto psicologico e lo definisce come la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le emozioni.

    Chi possiede un’alta intelligenza emozionale è in grado di riconoscere il proprio stato emotivo e quello degli altri, e usare tale informazione per relazionarsi meglio agli altri, avere relazioni più sane, raggiungere maggiori risultati al lavoro e vivere una vita piena e soddisfacente.

    Goleman sostiene che il costrutto dell’Intelligenza Emotiva è composto da 5 abilità fondamentali:

    CONSAPEVOLEZZA: cioè essere capaci di riconoscere le proprie reazioni emotive, i “pulsanti caldi” che le scatenano e l’effetto che tali emozioni possono avere sui propri comportamenti. Le persone con elevata consapevolezza hanno un buon senso dell’umorismo, credono in sé stesse e nelle loro capacità e sono più consapevoli del modo in cui vengono percepite dagli altri.

    AUTOCONTROLLO
    : è uno degli strumenti più efficaci di cui si può disporre, è la capacità di dominare l’emozione senza reprimerla. Chi possiede un buon autocontrollo è flessibile, si adatta meglio ai cambiamenti ed è capace di gestire conflitti e attenuare tensioni.

    MOTIVAZIONE
    : la motivazione intrinseca è un altro aspetto che gioca un ruolo chiave nell’intelligenza emotiva. Le persone emotivamente intelligenti sanno come motivarsi per raggiungere i loro obiettivi, inseguono le loro passioni e sono anche in grado di motivare le altre persone, abilità questa importantissima quando si lavora in un gruppo.

    EMPATIA
    : è la capacità di percepire lo stato d’animo e i sentimenti di un’altra persona, realizzando una sintonia emotiva nei suoi confronti che permette di condividerne i vissuti interiori e le emozioni ma senza esserne sopraffatti.

    ABILITA’ SOCIALI
    : ossia essere capaci di interagire e relazionarsi bene con gli altri. Questa competenza è molto importante in ambito lavorativo, perché saper costruire relazioni di qualità con i colleghi è fondamentale sia per lavorare bene nel team sia nella leadership per influenzare e ispirare gli altri. 

    Quindi, in sostanza essere “emotivamente intelligenti” significa saper conoscere e gestire le proprie risorse interiori e allo stesso tempo intuire, comprendere e rispondere correttamente alle emozioni degli altri, essere in grado di reagire nel modo giusto alle frustrazioni; provare empatia permette di relazionarsi meglio con le altre persone, comprendere i loro bisogni e regolare i nostri comportamenti per non calpestarle o ferirle.

    Essere intelligenti emotivamente significa mantenere un rapporto equilibrato tra il mondo intrapersonale ed interpersonale, significa riconoscersi nelle proprie qualità ed accettarsi nei propri limiti, ottimizzare le proprie risorse per giungere ad un risultato atteso.


    Come sviluppare l’intelligenza emotiva: 5 strategie chiave

    1) Ascoltare il proprio corpo
    : ogni emozione è caratterizzata da alcune modificazioni fisiologiche come un cambiamento del battito cardiaco, del ritmo della respirazione, alcune sensazioni localizzate in parti specifiche del corpo. Ad esempio quando si ha paura si può sentire un nodo in gola, quando si è arrabbiati può capitare di sentir ribollire il sangue nel petto. Entrare maggiormente in contatto con il proprio corpo attraverso l’osservazione, è il primo importante passo per riconoscere gli effetti delle varie emozioni.

    2) Gestire le emozioni negative: la capacità di saper gestire le emozioni negative è un’altra competenza utilissima per sviluppare l’intelligenza emotiva e vivere una vita felice. Quando si è sotto pressione o qualcuno o qualcosa evoca una forte reazione emotiva, la cosa più giusta da fare è riuscire a dirigere nel modo più utile questo flusso emotivo. Se ad esempio si sta discutendo con qualcuno, prima di dire qualsiasi cosa di cui poi ci si possa pentire, si può fare un respiro profondo e contare lentamente fino a 10. In molti casi, una volta arrivati a 10, ci si raffigura il modo migliore di comunicare il problema, così da ridurlo invece di amplificarlo. 

    3) Identificare i propri “bottoni caldi”
    : è importante saper riconoscere gli stimoli che ci fanno scattare emotivamente e diventare consapevoli di come e quando le persone toccano questi punti sensibili. Una volta identificati gli stimoli che innescano la reazione emotiva, queste informazioni possono essere usate per cambiare gli eventi, ad esempio cambiando la cornice mentale attraverso la quale si osserva la situazione per assegnarle un significato che stimoli la reazione più appropriata.

    4) Osservare i segnali sociali: le persone con alto QE (quoziente emotivo) sono generalmente più accurate nelle loro abilità di percepire e interpretare le espressioni facciali, gli aspetti della comunicazione para-verbale e non verbale delle altre persone, per dedurne il loro stato emotivo. Per sviluppare tale abilità si può iniziare ad ascoltare bene le parole e osservare con maggiore attenzione il linguaggio para-verbale e non verbale del proprio interlocutore. E’ bene ricordare che alcuni stati emotivi sono facili da riconoscere, altri posso essere più sottili e richiedere una capacità d’osservazione maggiore.

    5) Mettersi nei panni degli altri
    : riuscire a calarsi nel “personale punto di vista” delle altre persone è un’altra capacità essenziale per sviluppare un’elevata intelligenza emotiva. Bisogna allenarsi a vedere le cose considerando i valori delle altre persone, e le loro convinzioni (su se stesse, sugli altri e sul mondo). In questo modo l’altro percepirà di trovarsi di fronte a qualcuno che lo valorizza cercando di comprenderlo, si sentirà ascoltato e questo creerà maggiore sintonia e fiducia nel rapporto instauratosi.

    L’intelligenza emotiva è uno degli indicatori più importanti nel predire la capacità di avere successo nella vita, per questo motivo il 90% delle persone con elevate performance possiede un alto QE (quoziente emotivo).

    Sviluppare l’intelligenza emotiva permette di ottenere maggiori risultati in qualsiasi area, creare e mantenere relazioni di qualità e durature e aumentare la capacità di amare ed essere amato.

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