Se un gruppo coopera bene, può sfruttare un sovrappiù di intelligenza che eccede le capacità dei suoi singoli membri. Se un gruppo coopera bene, può sfruttare un sovrappiù di intelligenza che eccede le capacità dei suoi singoli membri. A stabilirlo è uno studio condotto da ricercatori del MIT, della Carnegie Mellon University, e della Union College, che firmano in proposito un articolo pubblicato su Science, nel quale si mostra anche che la tendenza a cooperare con efficacia è di fatto legata al numero di donne che sono presenti nel gruppo.
"Abbiamo voluto controllare l'ipotesi che i gruppi in quanto tali, al pari degli individui, hanno una consistente capacità di affrontare differenti tipi di compiti", ha detto Anita Williams Woolley, prima firmataria dell'articolo. "E la nostra ipotesi è stata confermata. Abbiamo trovato che esiste un'efficacia generale, un'intelligenza collettiva di gruppo, che è predittiva delle prestazioni del gruppo in molte situazioni".
Questa intelligenza collettiva, sostengono i ricercatori, è strettamente legata alla capacità di sviluppare una buona cooperazione: gruppi i cui membri avevano più elevati livelli di "sensibilità sociale" erano quelli che mostravano una più elevata intelligenza collettiva.
"La sensibilità sociale ha a che fare con la capacità dei membri del gruppo di percepire le emozioni di ciascun altro membro del gruppo. Così, nei gruppi in cui vi era una persona dominante, il gruppo aveva un'intelligenza collettiva inferiore rispetto a quelli in cui i rapporti di conversazione erano distribuiti in modo più uniforme", osservano i ricercatori. In generale, inoltre, i gruppi che contenevano più donne mostravano una maggiore sensibilità sociale e una maggiore intelligenza collettiva di quelli con meno donne.
Per arrivare alle loro conclusioni, i ricercatori hanno condotto una serie di studi su 699 soggetti suddivisi in gruppi che comprendevano da due a cinque persone. I gruppi lavoravano su una serie di problemi che andavano da puzzle visivi a negoziazioni, da brainstorming a giochi di ruolo di varia complessità.
Dall'esame dei risultati e dei singoli soggetti i ricercatori hanno stimato che l'intelligenza collettiva poteva rendere conto di circa il 40 per cento delle variazioni nelle performance dei diversi gruppi in un'ampia varietà di compiti. Le prestazioni del gruppo non apparivano infatti determinate in primo luogo dalle capacità individuali dei suoi membri: l'intelligenza massima e quella media di un gruppo non risultava predittiva delle prestazioni del gruppo.
Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it/