Sfogare l'aggressività è un piacere paragonabile a quello del buon cibo, del sesso o delle droghe. Il motivo? Tutte queste attività si traducono nel cervello in stimoli neurochimici che passano per lo stesso circuito. Lo ha dimostrato una ricerca condotta alla Vanderbilt University di Nashville e pubblicata sulla rivista Psychopharmacology. I ricercatori del Tennessee hanno dimostrato che, esattamente come per gli altri piaceri, anche l'aggressività e la violenza possono provocare dipendenza.
L'aggressività è una delle reazioni che l'evoluzione ha sviluppato anche nell'uomo per favorire la conservazione della specie. L'aggressività, infatti, può essere scatenata da fattori ormonali, ambientali e anche da una componente genetica. È già stato dimostrato che i soggetti affetti da alcune anomalie del cromosoma X hanno un profilo di aggressività maggiore perché queste causano uno squilibrio nella sintesi di serotonina e dopamina, due neurotrasmettitori essenziali per la regolazione dell'umore. In soggetti normali ciò che accade è che la produzione dei neurotrasmettitori è bilanciata, grazie anche alla capacità codificata da parte del cervello di vivere in società, di saper mediare gli stimoli esterni.
Fonte: Couppis M et al. The rewarding effect of aggression is reduced by nucleus accumbens dopamine receptor antagonism in mice. Psychopharmacology; 2008 in press.
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