Nel corso del fine settimana l'Associazione degli Psicologi Americani, Apa, si è riunita per discutere una serie dimisure che puntavano a proibire la presenza di psicologi negli interrogatori all'interno dei centri di detenzione Usa a Guantanamo e non solo. Inizialmente la mozione prevedeva l'espulsione dall'ordine per coloro che avessero presenziato a violenze negli interrogatori o non avessero denunciato tali pratiche.
Domenica però l'Associazione ha votato una mozione più morbida, secondo cui gli psicologi non potranno partecipare agli interrogatori che comprendono una serie di pratiche di "pressione fisica e psicologica" come quelle usate a Guantanamo. Le pratiche in questione sono una dozzina e comprendono le umiliazioni sessuali e la privazione del sonno. Il dibattito è nato dalla scoperta che esperti di psicologia erano coinvolti nelle pratiche di tortura dei prigionieri a Guantanamo e nella prigione di Abu Ghraib, in Iraq.
Secondo i critici della mozione però, l'assenza forzata degli psicologi dai centri di interrogazione rischia di mettere ulteriormente a rischio la vita dei detenuti esponendoli a maggiori violazioni.
Fonte: http://notizie.alice.it