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    L’intimità non è per i deboli di cuore

    L’intimità nella specie umana è un fenomeno che è comparso quando l’uomo ha sviluppato una neocorteccia; questa capacità che si dà troppo spesso per scontata non solo è recente ma rappresenta il punto si svolta dell’evoluzione umana.

    Il suo potenziale, la sua evoluzione e il suo sviluppo sono tuttora in corso.
    L’immaturità affettiva ed emotiva e le credenze sociali creano e nello stesso tempo si rinforzano a vicenda.

    Di conseguenza alla parola intimità vengono dati significati non sempre pertinenti ma soprattutto significati di accettazione,conferma e reciprocità da parte del proprio partner, poiché questo è ciò che le persone desiderano e che si aspettano dal rapporto di coppia.
    L’intimità non è la stessa cosa della vicinanza del legame e del prendersi cura. L’intimità è un esperienza tra due persone(complete) e comporta”l’implicita coscienza” di essere separati dal proprio partner.

    La comunicazione comporta la comunicazione di informazione personale, mentre si può avere una comunicazione senza intimità.
    Schnarch sostiene:”Molti autori e terapeuti credono che le coppie raggiungono gradualmente il livello di intimità che desiderano attraverso le esperienze accumulate di reciproca fiducia, di accettazione di empatia, di conferma e di rivelazione reciproca. In tutti i miei anni di terapia non ho mai visto svilupparsi l’intimità in questo modo idilliaco.
    Certamente ho visto che hanno tentato questa prospettiva idealizzata,ma semplicemente non ha funzionato nel mondo reale del matrimonio.
    Ironicamente, l’intimità sembra svilupparsi attraverso il conflitto, l’autoconferma e la rivelazione unilaterale.”

    Le coppie in terapia comunicano che non riescono a comunicare, ma il modo corretto di porre il problema è “perché durante il corteggiamento si parla per ore in continuazione e poi dopo qualche anno hanno terminato in silenzio?”Come si esce dalla” paralisi emotiva”?

    Dove sta la loro intimità?
    L’intimità è un processo personale del confrontarsi con se stesso e contemporaneamente di aprirsi al proprio partner.
    L’intimità ha bisogno di due persone che vogliono lavorare per essa. Sopratutto l’intimità non è per i deboli di cuore.
    L’intimità non è fusione (gemelli siamesi). L’intimità profonda non è come il” latte della mamma” come quando ci si sente insicuri. L’intimità  comprende la relazione”con se stessi” e la relazione con il partner e la differenziazione costituisce sia la base dell’intimità sia il risultato di essa, all’interno di un processo circolare.

    Per tutto ciò quando si parla  di sessualità nella coppia in terapia è necessario capire e comprendere il loro livello  di intimità.
    Di consequenza la sessualità non è un evento che riguarda solo due parti scisse di due corpi, ma è l’incontro di due persone.
    Ed è in questa ottica che la sessuologia moderna  studia il funzionamento della coppia, delle problematiche e della sintomatologia di natura sessuale. Ed è in questa ottica che noi formiamo il sessuologo moderno.

    Autore: Dott. Gennaro Scione Direttore dell’Accademia di sessuologia; Vicedirettore della Scuola in specializzazione in psicoterapia – ARPCI
    Sono aperte le iscrizioni alla Scuola biennale in Sessuologia Clinica.
    Per informazioni: telefono 06.4452731; email libreria@scione.it

     

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