Se le persone si rifiutano, può evocare in loro la presenza di altre scene reali, oppure propone di scegliersi essi stessi una sceneggiatura. Può anche suggerire di recitare una scena del passato, dandogli quell’aspetto gradevole che le mancò, oppure può suggerire di immaginare una scena dell’avvenire.
LA SCENA
Nel corso della rappresentazione il paziente può essere affiancato dai cosiddetti Io ausiliari che, solitamente, sono rappresentati o dagli altri pazienti partecipanti al gruppo terapeutico o dagli assistenti del “regista” i quali svolgono la funzione di interpretare i personaggi della scena riproponendo figure significative della vita del paziente o particolari aspetti del sé del paziente stesso.
Il protagonista quindi è messo in condizione di risperimentare delle situazioni particolari, piuttosto che di raccontarle, può parlare direttamente con le diverse parti di sé e con le diverse persone della propria vita, piuttosto che parlare di esse.
TECNICHE DELLO PSICODRAMMA
Il “regista” deve essere in grado di applicare tali tecniche al momento giusto senza programmarle necessariamente in anticipo. Queste tecniche sono: inversione di ruoli, il soliloquio, interpretazione teatrale di un sogno, specchio, il doppio, proiezione nel futuro…
Di seguito vengono spiegate brevemente due tra le tecniche più importanti utilizzate all’interno di una seduta di psicodramma:
> il doppio: tecnica che prevede che il paziente rappresenti se stesso e che contemporaneamente venga rappresentato da un Io ausiliario. A quest’ultimo viene richiesto di “creare un’identità col paziente”, muoversi, agire e comportarsi come lui; l’attore segue le direttive del regista nel rispondere al suo doppio.
Spesso succede che mentre uno dei due esprima amore, l’altro manifesti odio. È rivelatrice e terapeuticamente utile, la risposta del protagonista al suo doppio, che può aiutare l’attore ad esprimere sentimenti di paura, ostilità, amore che egli è normalmente incapace di tradurre in parole.
Il doppio tende a diventare anche l’alleato del protagonista nelle situazioni difficili, fornendo il sostegno necessario per padroneggiare situazioni complesse e difficili nello psicodramma e che poi facilita il comportamento di successo nella vita (L.Yablonsky).
> proiezione nel futuro: questa tecnica consiste nel far agire il protagonista, con il supporto del gruppo e dell’Io ausiliario, in una situazione significativa, che pensa di dover affrontare in futuro, per prepararlo a comportarsi con maggior adeguatezza quando tale situazione si presenterà.
Fondamentale per un corretto impiego di tale tecnica è un adeguato riscaldamento durante il quale devono venire esplicitati il maggior numero possibile di particolari specifici inerenti alla situazione presa in esame. Il valore del gruppo per l’applicazione di questa tecnica è fondamentale, poiché, adeguatamente riscaldato, sarà in grado di condividere con il soggetto esperienze analoghe, come sostegno alla sua preparazione.
La gamma di situazioni future sostenibili tramite il metodo finora descritto è ampia e va da un colloquio di lavoro, all’incontro con una persona particolarmente significativa per il soggetto.
OBIETTIVO DELLO PSICODRAMMA
Questo approccio teso a migliorare le relazioni interpersonali consente, grazie all'utilizzo delle diverse tecniche proprie della metodologia d'azione (inversione di ruolo, doppio, specchio, soliloquio…), lo sblocco di situazioni interiori cristallizzate e ripetitive, la soluzione di problemi e di situazioni di crisi, la ricerca e la scoperta di opzioni alternative rispettose di sé e dell'altro…
Con questo metodo la persona può imboccare la via di un cambiamento che conduce all'autonomia e alla spontaneità creativa.