Lo stress sul posto di lavoro non è solo fastidioso, ma fa proprio male alla salute come il fumo passivo, secondo un nuova ricerca condotta dagli studiosi della Harvard Business School e la Stanford University .
Se si pensa a quanto tempo gli individui spendono sul posto di lavoro, non è così sorprendente, che lo stress legato al lavoro sia così nocivo, afferma Joel Goh, professore di economia aziendale presso la Harvard Business School.
Lo stress lavoro correlato può essere definito come la percezione di squilibrio avvertita dal lavoratore quando le richieste dell’ambiente lavorative eccedono le capacità individuali per fronteggiare tali richieste.
L'articolo 3 dell'Accordo Europeo dell'8 ottobre 2004 – così come recepito dall'Accordo Interconfederale del 9 giugno 2008 – definisce lo stress lavoro correlato come “condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettative riposte in loro” (art. 3, comma 1).
La ricerca citata ha scoperto che carichi di lavoro elevati sono aumentano del 35% le probabilità di avere una malattia con diagnosi medica. Lunghe ore di lavoro sono aumentano le probabilità di morte prematura di quasi il 20%.
Di gran lunga il maggior fattore di stress è la preoccupazione di perdere il lavoro; ciò aumenta le probabilità di avere problemi di salute di circa il 50%.
Con questa ricerca, gli studiosi sperano di riuscire ad aiutare le aziende a pensare al modo in cui gestiscono i loro dipendenti. Anche se lavorare di più può dare maggiori guadagni, non fa bene alla salute dei lavoratori.
Gli esperti della Mayo Clinic consigliano di scrivere un diario quando i lavoratori avvertono stress, in modo tale da poter riflettere su un modo migliore per risolvere i problemi riscontrati.
Come dimostrato dallo studio di Harvard, il più maggior fattore di stress è la preoccupazione di perdere il lavoro. Per il lavoratore è importante capire se questo è un dato realistico o meno, ad esempio confrontandosi con i colleghi per sentirne il punto di vista.
Joanna Lipari, una psicologa di Los Angeles, indica che i pazienti che amano il loro lavoro soffrono meno lo stress legato ad esso e sottolinea l’importanza di instaurare un dialogo con i capi, per sottolineare che non fondamentale il tempo e il numero di ore dedicate al lavoro, quanto il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Articolo tratto da:
http://edition.cnn.com/2015/09/03/health/stress-work-secondhand-smoke/index.html