Che lo stress non sia salutare è pacifico. Ma dai risultati di un nuovo studio fatto della Rosalind Franklin University, la situazione sembra molto più grave e pericolosa. Secondo i ricercatori della facoltà di medicina di Chicago, infatti, anche un singolo evento di stress acuto può causare la perdita di diversi neuroni nel cervello. Lavorando sui ratti, i ricercatori hanno scoperto che in particolare sono in pericolo i nuovi neuroni a livello dell'ippocampo, l'area deputata all'apprendimento, alla memoria e alle emozioni. L'ippocampo continua per tutta la vita a sviluppare nuovi neuroni, sia negli uomini che nei ratti, su cui la ricerca è stata condotta. La scoperta potrebbe aprire nuove prospettive per la comprensione della depressione.
Lo studio ha rivelato che le situazioni di stress acuto cui i ratti più giovani erano sottoposti, come l'incontro di altri esemplari più anziani e aggressivi, non causavano immediatamente la morte delle nuove cellule nervose dell'ippocampo, ma comunque ne compromettevano la sopravvivenza nel lungo periodo. In questo modo solo un numero esiguo di nuovi neuroni rimane a disposizione per l'elaborazione di sensazioni ed emozioni. Per questo i ricercatori pensano che la perdita delle nuove cellule neurali possa essere una delle cause della depressione.
L'esperimento si è svolto così: un ratto giovane è stato chiuso in una gabbia per 20 minuti con due esemplari più vecchi e feroci. I più anziani attaccavano subito l'intruso, mordendolo nella maggior parte dei casi. Nei ratti giovani è stato registrato un livello degli ormoni legati allo stress sei volte superiore rispetto a quelli che non erano stati rinchiusi. Ma le nuove cellule neurali non morivano subito, bensì dopo un periodo di circa 24 ore. I ricercatori sperano dunque di poter intervenire in questo lasso di tempo per bloccare il processo, impedendo la morte delle neo cellule. Nelle migliori speranze questo potrebbe essere un trattamento per la depressione, o comunque potrebbe limitare l'insorgenza dei problemi d'umore causati dallo stress.
Ad ogni modo, l'analisi al microscopio dei tessuti cerebrali ha dimostrato che l'ippocampo, anche se perde dei neuroni in singoli eventi stressanti, rimane comunque in grado di generare nuve cellule. Questo dato contraddice una precedente teoria che stabiliva la perdita di questa preziosa capacità proprio a causa di eventi eccessivamente logoranti.
In una seconda parte dello studio, le neo cellule sono state evidenziate e monitorate anche a distanza di tempo: a una settimana dall'incontro stressante, solo un terzo dei nuovi neuroni era sopravvissuto.
Daniel Peterson, a capo del team di ricerca, ha spiegato come a questo punto rimanga da comprendere esattamente in che modo lo stress compromette la sopravvivenza dei nuovi neuroni. Probabilmente interviene una riduzione dell'ormone che contribuisce a tenere in vita le nuove cellule. "Vogliamo capire – ha inoltre dichiarato Peterson – se i trattamenti antidepressivi sono in grado di preservare questi nuovi ma vulnerabili neuroni".
Ma qualcuno ricorda anche che non necessariamente le situazioni di difficoltà sono così negative. Il professore David Kendall dell'università di Nottingham sostiene infatti che uno stress leggero in realtà può fare anche bene. I problemi cominciano quando la situazione si fa davvero pesante.
Fonte: http://www.repubblica.it