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    Lo strizza palloni

    Vincere o perdere non è solamente un gioco. È la vita. Da calciatore professionista come da manager di successo, è accettare una sconfitta sapendo che non rappresenta la fine, è sottrarsi alle aspettative della famiglia e scegliere per il proprio futuro in autonomia. È, infine, sapere che lavorando in squadra la vittoria arriva più facilmente. «La psicologia non entra in gioco solamente quando ci sono i problemi, psicologia è conoscersi, psicologia è contribuire al percorso formativi dei giovani» dice Gian Piero Quaglino, preside di Psicologia.

    Tanto che la Juventus decide di mettere in campo questo innovativo strumento e dà il via a un corso di formazione dei ragazzi del pallone in collaborazione con l´Università. Attraverso un accordo siglato ieri la squadra risponde anche alle richieste per l´assegnazione della licenza Uefa e organizza un progetto formativo per il settore giovanile proprio attraverso la psicologia.

    Quattro o cinque lezioni all´anno, in sostituzione degli allenamenti, tenute da medici, psicologi e sociologi sui temi della relazione con gli altri, la motivazione, la gestione delle emozioni, l´identità di gruppo, il significato della propria esperienza sportiva e l´educazione alla salute. La facoltà si impegna a coordinare il progetto mentre per gli argomenti che riguardano l´area motivazionale insegnerà Giampaolo Montali (ex ct della nazionale di pallavolo, ora consigliere di amministrazione della Juventus), per l´area sociologica Gennaro Testa (sociologo e consulente della Figc), per l´area medica lo staff sanitario della squadra coordinato da Riccardo Agricola, per l´area psicologica psicoterapeuti specializzati in ambito sportivo coordinati da Maristella Fantini.

    «Si tratta di un progetto unico nel panorama del calcio italiano – ha spiegato Ciro Ferrara, responsabile del settore giovanile della Juventus, presentando l´iniziativa – prevediamo un ciclo di incontri ai quali parteciperanno i calciatori di tutte le fasce di età, dai pulcini alla primavera. In alcuni casi si tratterà di vere e proprie lezioni, in altre di conversazioni informali. L´obiettivo sarà sempre quello di proporre una riflessione su argomenti che hanno a che fare con la vita quotidiana dei ragazzi».

    E si parte con un anno di prova nella speranza di suscitare il massimo interesse nei ragazzi e di far crescere già il prossimo anno l´offerta formativa del progetto.

    Articolo di Ottavia Giustetti, tratto da: http://espresso.repubblica.it

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