Gli psicologi, non appena concluso l’esame di abilitazione, si trovano dinanzi ad un’importante scelta di vita: come proseguire un percorso con cui definitivamente si identificheranno?
Con qualche ruga ed esperienza in più saranno in una situazione simile ad una passata, d’altronde anche quando hanno concluso il ciclo scolastico si sono imbattuti in un’importante scelta di vita: decidere chi diventare.
La conclusione della scuola e dell’università, da un lato alleggerisce didatticamente lo studente dal peso del sapere e dall’ansia del dover studiare, dall’altro comporta la perdita di importanti abitudini, obiettivi stabili e organizzazioni concrete e mentali. Il più delle volte, infatti, seguirà un senso di vuoto e una serie di dubbi, soprattutto in chi, in questi anni formativi, non ha maturato la scelta del “e dopo?”.
I giovani psicologi hanno molte alternative, tra queste oggigiorno un ambito molto ambito è la psicoterapia.
Coloro che scelgono questa strada, in virtù dell’impegno mentale ed economico che questa richiede, s’interrogano sull’orientamento teorico migliore.
Qual è la psicoterapia è più efficace e risolutiva?
Per rispondere a questa domanda è utile riprendere il verdetto di Dodo, citato in Alice nel Paese delle meraviglie di Lewis Caroll.
Nella favola alcuni animali si ritrovano tutti bagnati e devono trovare una soluzione per asciugarsi. Il Dodo trova la soluzione: tutti devono correre lungo un percorso, potranno iniziare la corsa in momenti diversi e fermarsi quando lo desiderano. Non importa la forma esatta di come ciò avviene, l’importante è che avvenga.
Gli animali, tutti asciutti, alla fine della corsa si interrogano su chi è stato il migliore, il Dodo risponde “tutti hanno vinto, tutti meritano un premio”.
Tale concetto può essere metaforicamente esteso ai diversi trattamenti terapeutici, in quanto tutti possono giungere ad una risoluzione: è il risultato ad essere importante, non il metodo. Il verdetto di Dodo si riferisce alla difficoltà di dimostrare la superiorità di una tecnica sulle altre (Luborskj et al. 2002).
Nel determinare il successo delle terapie sono fondamentali i cosiddetti fattori aspecifici quali l’alleanza terapeutica, l’empatia e la comprensione delle dinamiche relazionali.
Un importante ruolo è anche dato dalle caratteristiche specifiche dei singoli individui che influenzano la possibilità di raggiungere risultati terapeutici relativamente a specifiche forme di trattamento.
Pertanto, qual è l’orientamento teorico più efficace?
Quello che viene ritenuto più consono a sé (per un approfondimento leggi qui >).
È raccomandabile, quindi, approfondire i propri interessi e conoscere teorie e tecniche dei vari approcci psicoterapici, prima di scegliere la strada più adatta a sé. Il paziente di certo beneficerà del rapporto terapico e di un percorso pensato con consapevolezza, competenza e passione.
Bibliografia
Luborsky, L. et al. (2002). The dodo bird verdict i salive and well mostly. Clinical Psychology: science and practice, 9(1), pp.2-12.
Task Force OPD (2009). Diagnosi psicodinamica operazionalizzata. Milano: FrancoAngeli.
Note sull’autrice
L’articolo è stato scritto dalla dott.ssa Cristina Crisafulli, autrice de “La clinica delle relazioni: valutazione e trattamento“. Leggi qui >