Uno dei maggiori ambiti di intervento della Psicologia Perinatale è quello del sostegno psicologico e della psicoterapia nei casi di lutto perinatale.
La perdita di un figlio durante la gravidanza, alla nascita o subito dopo il parto, è un’esperienza drammatica, che presenta tutti gli aspetti del normale processo del lutto, ma con alcune differenze:
- è biologicamente inaspettato, e dunque particolarmente inspiegabile da un punto di vista emotivo;
- è un evento innaturale: solitamente sono i figli che sopravvivono ai genitori, avviene quindi un rovesciamento dell’ordine naturale degli eventi;
- nascita e morte avvengono nello stesso momento, e la madre sente di aver “creato morte”;
- non è ancora legittimato dalla società, soprattutto quando avviene nei primi mesi di gravidanza (Ravaldi C., 2011).
La perdita di un figlio mai nato simboleggia la perdita di una nuova fase della vita, o di un sogno.
Sebbene non esista ancora una relazione con il bambino reale, il lutto rappresenta per i genitori la perdita di un forte investimento emotivo e produce quindi un senso di vuoto (Quatraro e Grussu, 2018).
Quali conseguenze psicologiche può portare questo evento così drammatico nella vita della coppia genitoriale? In un primo momento un vissuto di shock e di profonda disorganizzazione che limita la capacità di comprensione di ciò che è avvenuto; si accompagna a senso di stordimento, incredulità, distacco emotivo e negazione.
Non è infrequente che la coppia, e soprattutto la madre del bambino, provi senso di colpa e vergogna, che si accompagnano ad un vissuto di incapacità a generare.
C’è una rottura esistenziale tra un prima e un dopo. E’ fisiologica una fase di protesta, in cui l’emozione principale è la rabbia accompagnata da sentimenti di ingiustizia e ricerca dei colpevoli dell’accaduto.
A questa reazione segue solitamente una fase di disorganizzazione, in cui prevalgono sentimenti depressivi, senso di solitudine e l’evitamento delle situazioni che hanno a che fare con la genitorialità.
Il ruolo dello Psicologo Perinatale è quello di accompagnare e sostenere la coppia nell’elaborazione di questi vissuti, per arrivare, gradualmente, ad una riorganizzazione e accettazione, in cui l’esperienza può essere integrata nella propria autobiografia.
Solo dopo l’attraversamento di queste fasi ci può essere un ritorno al desiderio di genitorialità.
L’intervento dello psicologo è quindi fondamentale per offrire quello spazio di elaborazione di ciò che è accaduto, che si accompagna a dolore, senso di colpa, ansie e preoccupazioni per il concepimento di un altro figlio. Importante è effettuare un’accurata valutazione per comprendere se si è in presenza di un lutto fisiologico o di un lutto complicato e decidere l’intervento più idoneo per quella specifica persona o coppia.
Gli interventi possono essere anche gruppali (gruppi di auto-mutuo aiuto o gruppi terapeutici) e su eventuali altri figli presenti in famiglia che necessitano anch’essi di un’elaborazione dell’accaduto.
Inoltre possono essere organizzati seminari informativi sugli aspetti psicologici del lutto perinatale rivolti al personale sanitario (ostetriche,ginecologi, infermieri) che sono i primi professionisti che si interfacciano con la coppia che si trova a vivere questo evento.
Autrice: Dott.ssa Maria Grazia Flore, Psicologa clinica, Psicoterapeuta Psicoanalitica, specialista e docente di Psicologia Perinatale. Collabora con Obiettivo Psicologia per nel Master Breve in Psicologia Perinatale.
Bibliografia
Quatraro R.M., Grussu P. (2018), Psicologia Clinica Perinatale. Dalla teoria alla pratica, Erickson, Trento.
Ravaldi C. (2011), La morte in-attesa. Assistenza e sostegno psicologico nel lutto in gravidanza e dopo il parto, Ipertesto Edizioni, Verona.
Righetti P.L. (2010), Gravidanza e contesti psicopatologici. Dalla teoria agli strumenti di intervento, Franco Angeli, Milano.