Ci sono alcune cose che tutti i neogenitori dovrebbero sapere ma che molti, almeno secondo una ricerca della University of Rochester, non sanno. Ad esempio conoscere quali dovrebbero essere le tappe fondamentali della crescita del proprio bambino nei primi mesi della sua vita. Saper tenere d’occhio questi traguardi, infatti, permette di accorgersi immediatamente se lo sviluppo del bambino segue un iter regolare. Altrimenti si potrebbe diventare uno di quei genitori che assilla il pediatra perché il proprio bambino a sei mesi ancora non parla e non cammina.
La ricerca, presentata al meeting annuale della Pediatric American Society, ha mostrato che un terzo dei neogenitori coinvolti nello studio non aveva idea delle fasi dello sviluppo dei bambini e che questa mancanza influenzava il rapporto con i loro piccoli. Sembra infatti che la conoscenza si trasformi in comportamento: un genitore che sa a che punto della crescita è il suo bambino riesce a relazionarsi meglio con lui e lo fa più spesso perché sa cosa fare, non è preso alla sprovvista.
È bene quindi che chi si appresta a diventare genitore sappia che ci sono alcune fasi della crescita del bambino alle quali corrispondono alcune capacità che il piccolo dovrebbe acquisire nel tempo. Nel primo anno o poco più di vita del bambino ce ne sono almeno cinque:
– A tre mesi un bambino è in grado di sorridere in risposta ad una voce familiare, è in grado di emettere qualche tipo di suono e rumore diverso dal pianto e di girare la testa nella direzione da cui proviene un suono.
– A sei mesi è capace di “lallare”, ovvero di emettere suoni ripetuti come da-da o pa-pa, e di farfugliare per richiamare attenzione.
– Compiuti i nove mesi è in grado di emettere diversi suoni ripetuti ed è in grado di guardare oggetti o persone familiari quando vengono nominati. A questa età dovrebbe anche iniziare a mangiare del cibo normale frullato.
– A un anno è in grado di utilizzare consapevolmente e correttamente le espressioni ma-ma e pa-pa, sa rispondere ad alcuni comandi base e beve da una tazza, non solo dal biberon.
– Raggiunti i quindici mesi il piccolo ha un vocabolario di almeno dieci parole e ne comprende circa cinquanta, inoltra mangia cibo normale spezzettato e sminuzzato.
Queste e molte altre informazioni permettono al genitore di interagire correttamente con il proprio bambino e di aiutarlo ad acquisire nuove capacità. I pediatri in primo luogo dovrebbero mettere a disposizione dei neogenitori tutte le informazioni del caso (anche per evitare di essere chiamati duecento volte in una settimana), ma i papà e le mamme stessi dovrebbero cercare di acquisire alcune conoscenze basilari per vivere più serenamente i primi “passi” dei propri piccoli.
Fonte: Van Dusen A. Five things new parents need to know. Forbes 4 Maggio 2008.
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