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    Penalizzati gli autistici dalle usuali misurazioni del QI

    Le usuali valutazioni dei quozienti intellettivi degli autistici sono misurate in modo non appropriato, e tale da penalizzare chi soffre di questa patologia. E' questo quanto afferma un gruppo di psicologi dell'Università di Montreal, coordinato da Laurent Mottron, in una ricerca presentata al comvegno della American Association for the Advancement of Science (AAAS) di St. Louis.

    All'origine del problema è il ricorso, pressochè universale, alla scala di valutazione Wechsler, che è composta da una sottoscala di valutazione che fornisce un QI verbale attraverso domande e risposte verbali e da una sottoscala per il QI non-verbale che riccorre tuttavia anch'esso a domande e risposte verbali.

    Se si ricorre invece alle Raven's Progressive Matrices (RPM) – test di risoluzione di problemi che richiedono un ragionamento astratto di alto livello e il ricorso a regole di inferenza per essere risolti, ma che non prevedono il ricorso a istruzioni orali � le cose cambiano. In base a questa scala di valutazione, il QI delle persone autistiche risulta in media superiore del 30 per cento rispetto a quanto parrebbe in base alla scala Wechsler. Il miglioramento delle prestazioni appare ancora più marcato nel caso di soggetti in cui è particolarmente marcato il sintomo del mutismo.

    Il test RPM, sottolineano gli autori della ricerca, è il test di intelligenza singolo meglio correlato con gli altri test d'intelligenza nelle persone non autistiche.

    Fonte: http://www.lescienze.it/

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