Sei una psicologa/o? Ami la moda? Ecco come si può unire la passione per la moda e la psicologia, e farne una professione.
Questo articolo riassume i temi principali della psicologia della moda e delinea il profilo professionale della Psicologa/o della moda.
Di cosa si occupa la Psicologia della moda
L’abbigliamento è uno dei linguaggi che collegano corpo e psiche, e la psicologia della moda si occupa del legame tra interno e esterno.
L’obiettivo è svelare il linguaggio inconscio che si esprime attraverso la moda. Abiti e accessori sono come un transfert che attualizza sentimenti, emozioni, cognizioni.
Essi danno forma all’inconscio e costituiscono un linguaggio che lo fa parlare.
Come ha affermato lo storico della moda James Laver (Style in Costume, 1949), “gli abiti sono inevitabili. Essi non sono altro che la struttura della mente resa visibile”.
Partecipano alla definizione della nostra identità e danno voce al sé reale, al sé ideale e al sé imperativo, contribuendo a rafforzare l’autostima.
Costituiscono, inoltre, una forma di dialogo sociale: attraverso gli abiti, infatti, comunichiamo con gli altri e influenziamo l’idea che gli altri hanno di noi.
Cosa può fare la psicologa/o della moda
Coaching individuale – Per aiutare il cliente a comprendere ciò che esprime di sé attraverso il guardaroba. Per supportarlo nel definire un progetto di sviluppo del sé, attraverso gli abiti. Per migliorare l’autostima e la consapevolezza, attraverso la presentazione del sé.
Formazione di gruppo – Sui vari modi di auto presentarsi attraverso la moda nei contesti sociali. Sui significati di abiti, accessori e colori.
Consulenza aziendale – Eventi di consulenza per i clienti negli store. Supporto alle strategie di marketing sulla psicologia del consumo e sulla psicologia della vendita di moda. Docenza in scuole di moda o aziende.
Quale formazione deve avere la psicologa della moda
Conoscenze: Psicologia sociale, Psicologia del colloquio, Psicologia dei consumi, Psicologia della vendita, Psicologia analitica, Moda.
Capacità: Colloqui brevi di supporto, Gestione delle dinamiche di gruppo, Analisi
psicoanalitica del linguaggio.
Comportamenti: Saper guidare all’azione e facilitare i processi attraverso uno stile partecipativo. A differenza della consulenza d’immagine, nella consulenza di psicologia della moda non si dice al cliente come deve vestirsi, ma lo si aiuta a comprendere cosa comunica attraverso il suo look e come può agire sul guardaroba per esprimere il suo sé ideale e liberarsi da emozioni bloccanti.
E in più…
Per fare questa professione, oltre ad essere psicologi, è necessario conoscere la moda e l’immagine esteriore della psicologa/o della moda deve comunicare immediatamente questa conoscenza!
Questi argomenti saranno sviluppati in un ebook di prossima pubblicazione.
*Note biografiche
Paola Pizza, psicologa della moda, iscritta all’Ordine degli Psicologi della Toscana, specializzata in Psicologia Sociale Analitica di Gruppo presso l’IPSA di Venezia (Istituto di Psicologia Sociale Analitica). È consulente aziendale. È stata professore a contratto nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Firenze dove ha insegnato Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico; e al Polimoda dove, per oltre 20 anni, ha insegnato Psicologia sociale della moda, Psicologia dei consumi di moda, Psicologia della vendita.
È autrice di:
L’ottimismo nella vendita, Milano, Angeli, 2a ed., 2008.
Psicologia sociale della moda. Abbigliamento e identità, Verona, QuiEdit, 2010.
Palestra creativa: menti allenate per affrontare i cambiamenti in modo innovativo, in AAVV., Formare il futuro, Milano, Angeli, 2012.
Abiti e tacchi. Il potere della moda, Verona, QuiEdit, 2016.
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