E’ stato presentato a Palazzo Chigi, alla presenza del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, e del sottosegretario alla Salute Francesca Martini, il progetto “Le buone pratiche di cura nei disturbi del comportamento alimentare”. Un’occasione anche per fare il punto sul lavoro fatto finora per contrastare i disturbi alimentari sul campo in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Il progetto è stato collocato nell’area Media e web (Prevenzione Media, giornali, tv e Web), per l’azione informativa e di prevenzione che svolge sulla rete internet, come risposta al dilagare dei siti pro-ana e pro-mia presenti sulla rete soprattutto per opporsi alla cattiva informazione veicolata ad adolescenti e giovani.
In questi siti infatti l’anoressia viene rappresentata alla stregua di una “divinità” a cui le adolescenti si possono, o meglio, si devono immolare. Si aderisce ad un “culto” che prevede “il decalogo dell’anoressica”, la preghiera ad “ana” e altre terribili modalità di relazione, aventi in definitiva come obiettivo finale l’autodistruzione della persona coinvolta. L’attenzione posta dal progetto al rapporto tra disturbi del comportamento alimentare e internet ha fatto sì che anche i media iniziassero a occuparsi del fenomeno. Il progetto si è mosso lungo tre principali direttrici di lavoro: creazione del sito; creazione e pubblicazione di contenuti; monitoraggio dei siti pro-ana e pro-mia; intercettazione bisogni clinici.
La progettazione, la creazione e la gestione di questo spazio è stata possibile grazie alla costituzione di un team di progetto composto da comunicatori, informatici, e soprattutto psicologi. In questo modo, collaborando in maniera multidisciplinare, è stato realizzato il sito www.timshel.it. Il sito in linea dal giugno 2008 si è subito qualificato come un sito di riferimento. Le pagine viste fino luglio 2009 sono state 105.469 con una media giornaliera di 1.099 pagine, 18.775 i visitatori. Altro aspetto del progetto è stato il monitoraggio dei siti pro-ana e pro-mia avente per scopo la valutazione dell’ampiezza del fenomeno e della sua evoluzione. Sono stati classificati e monitorati più di 170 siti, in gran parte di tipo “blog.” Individuati tramite motori di ricerca con parole chiave adeguate, sono stati memorizzati in una lista all’inizio del progetto (giugno 2008) e sono stati visitati periodicamente fino al settembre 2009 verificando, in particolare, alcuni punti: stato (attivo chiuso privato); ispirazione dei siti (pro-ana pro-mia misto); sesso dei titolari; età; anno di pubblicazione; contatore visite. Un primo dato riguarda la mortalità di questo tipo di blog: a settembre 2009 ne sono rimasti attivi meno della metà e circa il 30% sono diventati privati (ad accesso riservato ad gli utenti registrati ed accettati).
La quasi totalità dei siti esaminati è dedicata all’anoressia, circa il 94% dei siti si dedica indifferentemente all’anoressia e alla bulimia, il 2% solo alla bulimia, il 2% è di siti i cui titolari si dichiarano “pentiti”. Tutti i blog presi in esame e tuttora aperti sono risultati come blog ideati e gestisti da ragazze e giovani donne. La connotazione di genere resta stabilmente di tipo femminile. L’età è un poco spostata oltre l’adolescenza, 24 anni sembra essere l’età più diffusa, ci sono anche ragazze che dichiarano 27 e 29 anni. Le teenager sono una minoranza. Anche il livello culturale nella gran parte dei casi è alto, in gran parte si tratta di ragazze che frequentano la scuola superiore e l’università. La cifra grafica dei blog esaminati è di buon livello, a volte ricercata e attenta ai particolari, cosi come le letture consigliate e la musica risultano non banali e frutto di una scelta precisa.
Fonte: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
http://it.notizie.yahoo.com/25/20100611/thl-psicologi-in-linea-e-caccia-ai-siti-bd646f4.html