Negli anni ’70 Micheal W. Fordyce ha messo a punto un programma in grado di aumentare la felicità.
Il programma, chiamato I 14 fondamentali della felicità è nato da numerosi studi (Fordyce, 1972, 2000) che si sono focalizzati sulla ricerca degli aspetti che accomunano le persone felici e che possono facilmente essere controllabili dalla maggior parte degli individui.
Gli studi di Fordyce sui “fondamentali” ruotano intorno a un’ipotesi molto semplice: imitando le persone felici e, quindi, modificando le proprie azioni, i propri pensieri, lo stile di vita quotidiana, si può diventare più felici.
I risultati degli studi hanno dimostrato che la felicità può essere aumentata nella maggior parte delle persone, là dove queste si impegnino ad attuare i 14 punti che Fordyce ha individuato come “fondamentali”.
Secondo l’autore, infatti, non determinano la felicità solo fattori oggettivi come il benessere economico e materiale né solo elementi socioeconomici come il livello di istruzione, l’efficienza dei servizi sanitari, il livello di democrazia ma anche fattori soggettivi, come la percezione di quanto la nostra sia una vita di qualità.
Il benessere soggettivo è dato dall’aspetto cognitivo e razionale (come io giudico la mia vita) e da quello emotivo (come io mi sento nella mia vita).
Fordyce ha dimostrato che si può agire sia sui fattori cognitivi sia su quelli comportamentali per aumentare gli aspetti emotivi che riguardano la felicità.
In uno studio condotto da un gruppo di economisti svizzeri si è misurato il livello di felicità in persone disoccupate che, però, avevano diritto ad un buon sussidio di disoccupazione.
Comparando il loro livello di felicità con quello di persone che, con un’occupazione, avevano uno stipendio pari al sussidio dei disoccupati, si è notato come le persone con un lavoro fossero più felici.
Questo dimostra come non solo aspetti economici incidono sul nostro livello di benessere bensì altri aspetti legati alle esperienze soggettive con cui si leggono i fatti della vita che ci accadono.
Il training per imparare la felicità sviluppato da Fordyce considera che la stessa si può apprendere investendo energia e coinvolgimento in cinque tipologie di attività:
- attività piacevoli
- attività eccitanti, stimolanti
- novità
- attività sociali
- attività significative
Queste cinque tipologie trovano realizzazione in 14 punti (i “fondamentali”) i quali riassumono le caratteristiche che differenziano le persone felici da quelle che non lo sono, e sono anche gli aspetti basilari che una persona può apprendere per migliorare la propria condizione di benessere psicologico.
I 14 fondamentali sono i seguenti:
- Essere più attivo e occupato
- Passare più tempo socializzando
- Essere produttivo in occupazioni significative
- Organizzarsi meglio e pianificare le cose
- Smettere di preoccuparsi
- Ridimensionare le proprie aspettative ed aspirazioni
- Sviluppare pensieri ottimisti e positivi
- Essere orientati sul presente
- Lavorare su una personalità sana
- Sviluppare una personalità espansiva e socievole
- Essere se stessi
- Eliminare i problemi e i sentimenti negativi
- Le relazioni intime vanno messe al primo posto
- VALHAP il principio segreto – Mettere la felicità al primo posto
Il training, passando in rassegna ognuno di questi punti, si sofferma sulle strategie per l’applicazione degli stessi, al fine di sviluppare competenze di accrescimento del proprio percepito livello di benessere.
L’idea è che per stare bene, dunque, non bisogna pensare a come non stare male ma a come far fruttare le proprie risorse personali per migliorare la propria vita.