La relazione fra peso e altezza, variabile calcolata grazie all'indice di massa corporea (BMI – body mass index), permette di avere rapidamente un'idea del grado di adiposità del bambino.
Per avere un dettaglio rispetto all'adeguata crescita di un bambino vengono usate le curve di crescita.
Queste curve valutano la crescita ponderale e staturale di un bambino nel corso della sua infanzia, tenendo sempre conto della diversità di sviluppo fra maschi e femmine. Usando queste curve è possibile capire se il peso e l'altezza ottenute dalla misurazione del bambino sono regolari oppure variano rispetto alla norma. Questa curva permette di confrontare il valore di peso e altezza di un bambino con quella della popolazione normale di pari età e sesso.

Per chiarire grazie ad un esempio, essere al 90° percentile significa che prendendo in considerazione 100 bambini, 90 avranno una fisionomia normale e 10 invece saranno più grassi.
Mentre la massa magra corrisponde al tessuto muscolare, la massa grassa coincide con quella parte di massa di un organismo costituito dalla componente adiposa, ovvero il grasso corporeo.
La percentuale di massa grassa ideale varia in funzione del sesso e, in misura minore, dell'età. La sua misurazione è importante perché permette di determinare la reale condizione di sovrappeso del soggetto; il solo peso corporeo non tiene conto infatti dell'ossatura e della muscolatura. Un bambino molto muscoloso e con ossatura pesante potrebbe apparire in sovrappeso quando invece si tratta di un bambino normo peso.
Questi valori sono molto importanti per valutare al meglio la situazione del bambino e collaborare efficacemente con gli altri professionisti che si occupano del minore (pediatra/medico di base). Se questi valori vengono raccolti dai medici, è importante che gli altri professionisti, come noi psicologi, comunichino mediante le stesse linee guida ed un linguaggio comune.
La Dr.ssa Monica Pirola, collabora con Obiettivo Psicologia nel webinar "Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambini". Vai al programma >