Presentata nella Capitale una ricerca di tipo qualitativo, realizzata da Adiconsum con la collaborazione della facoltà di Psicologia de "La Sapienza" di Roma, sui cambiamenti nel mondo del risparmio e dell’investimento. Moderazione dei consumi e controllo delle spese gli effetti
Si cerca di comprendere le conseguenze ed i cambiamenti psicosociali che i recenti "crack" finanziari, Cirio, Parmalat ed il caso argentino, hanno avuto sulla propensione al risparmio delle famiglie. È questo il fulcro del convegno tenutosi a Roma e realizzato da Adiconsum in collaborazione con la Cattedra di Psicologia Giuridica dell’Università "La Sapienza".
Un’analisi sul sistema di credito e sulla sua capacità di fornire nuove garanzie di fiducia, trasparenza e sicurezza a tutte quelle famiglie che, a seguito dei crack finanziari, non credono più nel risparmio. Si è osservato, nel corso di questo lavoro,come la definizione di "risparmio" fornita dagli economisti non sia condivisa dagli stessi risparmiatori. Infatti le famiglie intendono il risparmio come una "rinuncia"; uno strumento da utilizzare solo contro ingenti spese giornaliere o al raggiungimento di piccoli obiettivi a breve e medio termine. Il concetto del "risparmiare sempre e comunque" si limita alla necessità di far fronte a situazioni contingenti in cui è necessario ridurre le spese per raggiungere scopi determinati.
Anche il concetto di investimento è cambiato: i risparmiatori lo descrivono come una "scommessa rischiosa", conveniente unicamente nel caso di un investimento immobiliare. Assolutamente privo di fiducia e credibilità, invece, l’investimento finanziario.
Il concetto di risparmio e di investimento vengono così distinti non più su criteri di tipo finanziario, ma su aspettative temporali che determinano, a seconda della situazione, la scelta di risparmiare o di investire.
Fonte: http://redazione.romaone.it