Promuovere con ogni mezzo il rinnovamento delle misure legislative a favore del cittadino e del lavoratore vessato, e avviare comunque un'azione in grado almeno di arginare il fenomeno, la sofferenza e le stesse condizioni mobbizzanti. E' quanto è emerso dal focus sul Mobbing organizzato dalla Cisal al quale hanno partecipato Isabella Corradini, docente di Psicologia sociale all'Università dell'Aquila, Maria Grazia De Angelis, presidente dell'Associazione Italiana di Studio del Lavoro e dirigente d'azienda, il penalista Nino Marazzita e l'imprenditore ed esperto di brokeraggio Antonio Rizzo.
"Si tratta di una problematica – ha spiegato il segretario generale del sindacato, Francesco Cavallaro – di non facile soluzione: ma che proprio per la sua complessità e gravità va affrontata senza tentennamenti per cercare di favorire il rapido rinnovamento delle misure di legge e di tutela a favore dei cittadini".
"La Cisal – ha proseguito Cavallaro – vuole incidere sul fenomeno con una concreta azione di pressione sul governo e con inedite e specifiche azioni formative a favore degli iscritti e della cittadinanza".
Moderato da Roberto Messina, dell'ufficio stampa Cisal, ideatore e coordinatore del progetto dei 'Focus' e direttore della rivista di economia e cultura 'Orizzonti Cisal' di prossima pubblicazione, l'incontro ha esaminato la problematica mobbing in tutti i suoi aspetti: psicologici, economici, antropologici, sociali, giuridici. Ha fatto luce sulle tante tipologie e declinazioni del mobbing (che vanno dal bullismo, al bossing, al downup) e sul forte impatto nel privato e nel pubblico, con un costo che è stato quantificato dagli studi di settore in circa 20 miliardi di euro l'anno a livello europeo.
La riflessione si è poi spostata sui codici etici, la responsabilità d’impresa, il benessere nel lavoro, la qualità del lavoro, la contrattualizzazione di queste istanze. L'avvocato Nino Marazzita nel denunciare il sostanziale ritardo dell'Italia su questo tema (per i nostri tribunali di fatto il mobbing non è ancora un vero e proprio reato, mentre ad esempio in Francia viene punito con 1 anno di reclusione e 15 mila euro di ammenda), ha invitato a 'mobbizzare' la classe politica, a 'stolkerare i governanti', a non dare tregua, insomma, affinché prendano in esame la questione e finalmente dotino l’Italia di un'efficace legislazione a riguardo.
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