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    Sbarca in Italia progetto prevenzione disturbi alimentari

    Individuare e affinare processi e interventi, psicoeducativi e clinici, finalizzati alla prevenzione e al trattamento dei disturbi alimentari nell'infanzia e nell'adolescenza. Questo l'obiettivo del progetto 'Food Dudes Programme', nato nel 1992 presso il dipartimento di Psicologia dell'università del Galles a Bangor e successivamente testato con successo in diversi paesi d'Europa. Il programma sbarca ora in Italia e sarà presentato alla stampa domani alle 11 a villa Malfitano di Palermo.

    Il programma di intervento – informa una nota – rientra in un piano di ricerca più ampio nella prevenzione e cura dei disturbi alimentari che la Fondazione Iulm, l'Istituto europeo per lo studio del comportamento umano (Iescum) e l'Istituto di consumi, comportamento e comunicazione d'impresa dell'università Iulm di Milano conducono in collaborazione con medici e dietisti di Tremestieri Medicina (Catania, Roma). La prima applicazione in Italia è realizzata in collaborazione con la Regione Siciliana e si integra nel lavoro che essa ha finora svolto con indagini conoscitive e campagne di sensibilizzazione alla corretta educazione alimentare, iniziato seguendo le direttive nazionali del 2002.

    La scelta della Sicilia – prosegue lanota – è stata dettata dal fatto che è la Regione a più alta densità di bambini obesi in Europa e al contempo quella a maggiore vocazione agricola italiana. Il programma di ricerca si realizzerà coinvolgendo scuole delle province di Catania, Ragusa, Palermo e Agrigento per la durata di un anno, raccogliendo dati di efficacia a un mese, sei mesi e a 12 mesi dall'avvio del progetto. La conferenza stampa sarà l'occasione per conoscere obiettivi e metodologia del progetto. All'evento parteciperanno: l'assessore regionale all'Agricoltura, Giovanni La Via; il rettore dell'università Iulm di Milano, Giovanni Puglisi; il docente di Psicologia dell'università Iulm di Milano e presidente di Iescum, Paolo Moderato; Salvo Mazzarino di Tremestieri Medicina e i dirigenti scolastici delle scuole coinvolte nel progetto.

    Fonte: http://www.adnkronos.com/IGN/Salute/?id=3.0.3064479507

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