• Unisciti ai 251374 iscritti

    Stalking e molestie: bisogna chiedere aiuto

    Oggi il normale svolgimento della quotidianità è messo a rischio da un diffuso fenomeno: lo stalking, molestie soft che iniziano con telefonate ripetute e possono sfociare nella violenza fisica. Per chi si trova invischiato in questo dramma, gli psicologi possono rappresentare un valido aiuto.

    Una recente ricerca organizzata da Aied Genova e Udi – per la prima volta in Italia – ha rivelato che nel 43,2 per cento dei casi il molestatore è conosciuto dalla vittima, che per il 42 per cento chi molesta è parente, amico, ma anche ex partner o coniuge: quello che era l'amato bene raggiunge il 25,2 per cento del totale. Le donne oggetto delle molestie hanno tra i venti e i quarant'anni; i messaggi arrivano soprattutto via telefono, ma anche via e-mail. Ma ci sono anche le "attenzioni" non gradite, i regalini sulla scrivania, le rose messe da un assillante ammiratore sul parabrezza dell'auto di una ragazza genovese, come è emerso dall'indagine: un frequentatore della stessa piscina, sposato e con figli piccoli. Ma spesso, sempre più spesso, sono storie passate che diventano incubi costanti. Con un elemento comune: che il molestatore, che sia uno sconosciuto o un uomo con cui si è vissuto per anno, quasi mai è un pazzo. E' assolutamente, banalmente normale.

    “Una molestia psicologica e subdola", spiega Claudio Tonzar, vicepresidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, "che si insinua nella vita delle persone. Non esiste un profilo del ‘molestatore medio’, può essere chiunque, certamente un grande manipolatore. Di fronte al dilagare di questo fenomeno in Italia gli psicologi possono e devono offrire opportunità di ascolto e assistenza anche legale alle vittime, oltre che fornire supporto psicologico agli stalker stessi. In tutto il Paese sono già molte le iniziative anti-stalking avviate dagli psicologi per prevenire e contenere il fenomeno, tramite anche una campagna di sensibilizzazione nelle scuole medie e nei licei”.

    Camilla Maberino, psichiatra presso il dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Genova, fa un appello alle donne: "Denunciate, denunciate, denunciate. E ancora di più se la persona è nota: bisogna dirlo ai familiari, agli amici, ai parenti; che lo sappiano tutti e lo tengano lontano. Finché non abbiamo di meglio, è l'unica cosa".

    Nell’era di internet non può mancare, poi, l’attenzione da parte degli psicologi per le molestie sessuali online. Stalker che sfruttano le potenzialità dei social network per andare a caccia delle loro prede sessuali, giovani, giovanissimi, minorenni compresi. Un bacino di utenza enorme che fa gola a tutti i predatori sessuali.

    Fonte: Ufficio stampa Ordine degli Psicologi 2009.
    http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=24586

    Per lasciare un commento è necessario aver effettuato il login.

    Aree riservate agli abbonati di liberamente