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    Strategie mentali contro il craving

    Le strategie cognitive che gli esseri umani utilizzano per regolare le proprie emozioni possono determinare alterazioni nelle risposte neurologiche e fisiologiche alle potenziali ricompense. Lo afferma un gruppo di ricercatori della New York University e della Rutgers University diretti da Elizabeth Phelps e Mauricio R. Delgado, che illustrano la scoperta in un articolo pubblicato su "Nature".

    Precedenti ricerche avevano mostrato che queste strategie possono modificare le risposte a eventi negativi, ma non avevano affatto spiegato come potessero regolare in modo efficiente le aspettative circa una ricompensa futura o l'esito desiderato. In particolare si era stabilito che l'aspettativa di una ricompensa stimola sensazioni positive e aiuta a riconoscere i segnali ambientali che predicono la ricompensa futura. In questo processo ha un ruolo centrale lo striato.

    Non sempre però i segnali dello striato hanno un valore positivo, come dimostra il fatto che intervengono nei meccanismi di craving verso le droghe, il fumo o il cibo e aumentano la disponibilità a comportamenti a rischio pur di ottenere la ricompensa. Per questo è importante comprendere come poter regolare o controllare in modo fine i processi fisiologici e neuronali rilevanti nell'aspettativa della ricompensa.

    Nello studio ora pubblicato ai soggetti arruolati sono stati presentati due stimoli condizionati, un quadrato blu e uno giallo che prefiguravano o meno una ricompensa pecuniaria. Prima di ogni seduta ai partecipanti veniva fornito anche un suggerimento scritto che li istruiva o a rispondere allo stimolo ("pensa al significato del quadrato blu di potenziale ricompensa") o a regolare la risposta emotiva a esso ("pensa a qualcosa di blu presente in natura che ti tranquillizzi, come la vista del mare"). Nel frattempo venivano controllati alcuni parametri fisiologici, fra i quali in particolare la conduttività della pelle.

    I risultati hanno mostrato che le strategie di regolazione delle emozioni dei soggetti sono in grado di influenzare le risposte fisiologiche e neuronali rilevanti per l'aspettativa di ricompensa

    Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it/

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