Ma il mezzo è diverso: se è noto che si possa gesticolare con le mani, spesso non ci rendiamo conto di farlo anche con la voce.
Su questo punto si sono soffermati i ricercatori delluniversità di Chicago (Usa), che hanno voluto studiare come e perchè le persone utilizzano velocità e toni vocali diversi a seconda della situazione e del concetto che vogliono sottolineare.
In poche parole, hanno indagato sulla cosiddetta espressione acustica analoga, nome scientifico che indica la gestualità verbale.
Sul Journal of Memory and Language, Howard Nusbaum e colleghi descrivono gli esperimenti effettuati per studiare labitudine inconsapevole di cambiare voce mentre si comunica per attrarre lattenzione di chi ci ascolta, o al contrario far passare inosservata una parola poco importante.
Le cavie umane arruolate per la ricerca sono state messe davanti a uno schermo dove è stato proiettato un video con puntini in movimento.
Nel descrivere a parole gli spostamenti dei segnali visivi, i partecipanti allo studio parlavano in maniera più incalzante e veloce mentre i puntini si muovevano allimpazzata e verso lalto.
Al contrario, le voci si abbassavano e rallentavano il ritmo quando i punti erano nella parte bassa dello schermo ed erano fermi. I risultati degli esperimenti – dice Nusbaum – dimostrano che le persone usano lespressione acustica analoga inconsciamente, anche quando non hanno alcun interesse a drammatizzare una descrizione.
Si tratta di unabitudine radicata negli uomini e nelle donne, che crea un canale di comunicazione addizionale per farsi capire meglio dallinterlocutore, soprattutto – evidenzia – quando si parla al telefono e non si ha davanti la persona.
Articolo tratto da: yahoo norizie