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    Tecniche cognitivo-comportamentali nel trattamento dell’obesità

    Una delle problematiche in aumento nella nostra società è certamente rappresentata dall'obesità.
     
    Molti studi hanno dimostrato che per la maggior parte delle persone obese è quasi impossibile raggiungere e mantenere un peso nella norma.

    Nonostante il mondo del dieting sia in forte crescita e l'industria della dieta sia in grande evoluzione si è valutato che, la dieta da sola non riesce a fornire risultati soddisfacenti, soprattutto per quanto riguarda la fase di "mantenimento".
    Le terapie attualmente riconosciute per il trattamento a lungo termine dell’obesità sono principalmente tre:  
    • la terapia comportamentale
    • la terapia farmacologica
    • la terapia chirurgica 
    Da un punto di vista psicologico, le principali tecniche cognitive e comportamentali utilizzate nel trattamento dell’obesità sono: 
    • la bilancia decisionale 
    • l'auto-monitoraggio dell’assunzione di cibo e del peso (diario alimentare)
    • le tecniche di auto-rinforzo 
    • l'aumento della consapevolezza dei segnali biologici di fame e 
    • sazietà 
    • esempi di pensieri disfunzionali sull’alimentazione e sull’attività 
    • fisica e ristrutturazione 
    • l'apprendimento di tecniche di problem solving e di analisi e 
    • gestione delle emozioni 
    L’approccio cognitivo-comportamentale è indicato nel caso di obesità in quanto consente di perseguire i due principali obiettivi del trattamento del sovrappeso: la perdita ed il mantenimento di una situazione di peso “accettabile”. 

    Grazie a questo genere di trattamento si può infatti ottenere una perdita di peso corporeo del 5%-10% lavorando contemporaneamente sulle preoccupazioni e sulle problematiche inerenti l’aspetto fisico e il desiderio di cambiare forma fisica (l’immagine corporea del paziente) e su altre cognizioni relative alla sovralimentazione.  

    La terapia farmacologica porta con sè numerosi problemi: dal prezzo abbastanza alto a numerosissimi effetti collaterali come l'aumento della pressione sanguigna, oltre ad un arresto del calo di peso dopo i primi sei mesi di uso, senza quindi garantire un'efficacia a lungo termine.

    La terapia chirurgica, molto usata in America, porta con sè complicanze importanti, rendendo necessario il lavoro di équipe multidisciplinare composta da chirurgo, internista, anestesista, dietologo e psicologo. 

    Concludendo, si può affermare che la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è efficace e non comporta problematiche "collaterali" e ha l'obiettivo di modificare i pensieri distorti, le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi del paziente, producendo la riduzione e l’eliminazione del sintomo e apportando miglioramenti duraturi nel tempo.
     
     
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