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    Training sull’autostima in bambini con ADHD

    Molto spesso nei bambini con ADHD si riscontrano, oltre a problemi attentivi e comportamentali, anche difficoltà nella sfera dell’autostima.
     
    Un’autostima bassa spesso è dovuta alla discrepanza tra il sé ideale, ovvero ciò cui aspiriamo di arrivare, e il sé percepito, intendendo con esso la visione effettiva che abbiamo di noi stessi.
     
    Non a caso uno degli obiettivi del training sull’autostima può essere quello di diminuire il divario esistente tra queste due aree, ridimensionando il sé ideale per renderlo  più realistico e raggiungibile, e valorizzando il sé percepito così da ottenere una concezione del proprio io più positiva.
              
    Nei bambini si valuta l’autostima principalmente in sei ambiti, quelli in cui interagiscono quotidianamente e che determinano il modo in cui si considerano. 
     
    Essi sono:
    • relazioni interpersonali
    • competenza di controllo dell’ambiente
    • emotività
    • successo scolastico
    • vita familiare 
    • vissuto corporeo. 
    Il TMA (test multidimensionale dell’autostima) è uno strumento che permette di valutare queste dimensioni e si può somministrare a ragazzi dai 9 ai 19 anni. 
     
    Tendenzialmente è preferibile intervenire prima sui sintomi caratteristici del disturbo in atto, concentrandosi sul potenziamento delle funzioni di attenzione e sulla gestione dei comportamenti provocatori ed aggressivi, poiché il bambino sarà in grado di sostenere un training dell’autostima solo dopo aver ridotto le sue componenti più invalidanti.
     
    Naturalmente occorre innanzitutto procedere con una valutazione accurata, raccogliendo informazioni sul funzionamento del bambino tramite interviste rivolte sia ai genitori che agli insegnanti.
     
    In particolare si vanno ad indagare le reazioni del bambino rispetto ai fallimenti e agli insuccessi, la sua integrazione nel gruppo classe, l’apertura o chiusura verso situazioni nuove, l’attuabilità delle mete che si prefigge di raggiungere.
     
    Ovviamente la valutazione includerà anche un contatto diretto con il bambino, non solo mediante la somministrazione del TMA ma anche tramite un colloquio, utile a cogliere il suo punto di vista e le modalità con cui gestisce i conflitti ed i rapporti  con i coetanei. 
     
    Ma come migliorare i livelli di autostima?
    Inizialmente può essere utile focalizzarsi su uno specifico ambito problematico e sviluppare strategie volte ad affrontare in maniera più funzionale le difficoltà incontrate.
     
    Esistono poi interventi più specifici per migliorare varie dimensioni del funzionamento.  
    Ad esempio si può stimolare una maggiore comprensione sociale tramite appositi esercizi atti ad acquisire abilità comunicative, spronando alla condivisone e all’ascolto dell’altro.
    È molto frequente il ricorso ad un problem solving interpersonale, che consente al bambino di riconoscere e risolvere i problemi autonomamente, prospettandosi diverse soluzioni e considerando le conseguenze di ognuna di esse per poi scegliere l’alternativa migliore.  
     
    Anche monitorare il dialogo interno, ovvero il dialogo che attiviamo con noi stessi, può contribuire a migliorare l’autostima, imparando a selezionare per noi stessi attribuzioni costruttive.
     
    Infine è importante lavorare sull’autocontrollo, inteso sia a livello comportamentale che emotivo; difatti i bambini in grado di gestire tali aspetti si esperiscono come più competenti. 
     
    L’incremento dell’autostima spesso provoca indirettamente un miglioramento anche in quei comportamenti oppositivi tipici degli ADHD, sostenuti in parte proprio dalle difficoltà relazionali e personali. 
     
    Queste strategie, inoltre, possono essere applicate non solo con i bambini/ragazzi affetti da ADHD ma sono trasversali a qualsiasi adolescente che abbia problemi di autostima.

    Bibliografia
    Bracken, B. (2003). “Test TMA. Valutazione multidimensionale dell’autostima” Erickson: Trento
    Shapiro, L. (2015) “ADHD: il mio libro di esercizi. Attività per sviluppare la fiducia in se stessi, le abilità sociali e l'autocontrollo” Erickson: Trento
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