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    TV e videogiochi nemici dei risultati scolastici?

    Dagli Stati Uniti arriva un altro studio che analizza i danni che televisione e videogiochi procurano ai bambini. In questo caso si parla in particolare delle ricadute sul rendimento scolastico. Lo studio, ospitato sulle pagine della rivista Pediatrics, confronta i risultati dei bambini con e senza il permesso dei genitori di guardare la televisione o di giocare al computer durante la settimana. Confronto che termina nettamente a favore dei secondi.

    Lo studio ha preso in considerazione i dati di 4508 studenti delle scuole medie, tutti nordamericani e per il 95 per cento bianchi. I ricercatori hanno tenuto conto del tempo trascorso al computer e davanti al televisore durante la settimana e durante i week-end. Dai risultati di questa analisi è emerso che “l’abuso” settimanale di videogiochi e la televisione, indipendentemente l’uno dall’altro, avrebbero effetti disastrosi sulle performance scolastiche.

    La caccia alle streghe mediatiche ha dunque nuove frecce al suo arco. Indubbiamente trascorrere troppo tempo davanti a televisore e videogiochi non fa bene ai ragazzi: problemi di vista, sonno e comportamento sono stati ampiamente discussi nella letteratura medica. È anche innegabile che il tempo trascorso in queste occupazioni viene sottratto ad altre più salutari e produttive. Ma dare loro la colpa di uno scarso rendimento scolastico potrebbe offrire un alibi a tante altre cause.

    Per fare un esempio, giocare tutto il giorno a pallone allontana ugualmente dal tavolo di studio, in maniera più sana e socialmente formativa magari. Ma l’effetto sul tempo trascorso a studiare è lo stesso. Ugualmente un bambino che passa tutti i pomeriggi a studiare andrà indubbiamente meglio di tutti gli altri che si dedicano anche al nuoto, alla musica, all’inglese, senza concedersi televisione o computer durante la settimana, ma sarà più solo e infelice.

    Il discorso si riduce dunque alla già discussa attenzione dei genitori, che sono quelli che decidono del tempo e delle attività dei figli. È sempre stato detto, da pedagoghi e psicologi, che bisogna bilanciare le attività dei ragazzi e offrire loro diverse possibilità in modo che possano scegliere cosa fare senza provare costrizioni controproducenti. Puntare il dito contro qualcosa in particolare potrebbe favorire inutili proibizionismi e spingere i ragazzi verso esagerazioni proprio in quelle direzioni tanto osteggiate.

    Fonte: Sharif I, Sargent JD. Association between television, movie, and video game exposure and school performance. Pediatrics 2006; 118(4):e1061-e1070.

    http://it.health.yahoo.net

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