Il Libro Bianco presentato dall'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da.) restituisce lo spaccato della salute al femminile nel nostro Paese. La situazione delle italiane potrebbe essere peggiore, ma i problemi irrisolti non accennano a cambiare e, per alcuni aspetti, tendono ad aggravarsi. Per esempio permangono disuguaglianze fra Nord e Sud e cresce il consumo di alcol e sigarette.
A sconfortare è soprattutto il gap sempre più profondo tra Mezzogiorno e Nord Italia, che vede il primo depositario di tristi primati spesso associati ad un livello socio-economico inferiore. L'obesità raggiunge il picco massimo in Molise (13,96%); la Campania è in testa per la percentuale di donne in soprappeso (35,1%); mentre Sicilia e, di nuovo, Campania detengono il tasso maggiore di morti per diabete (5,52 e 5,8 su 10mila, rispettivamente). Diverso è il caso dei tumori, per i quali le due metà del Belpaese si pongono su un livello di equità. Segnale positivo, che riflette lo sviluppo in corso delle strategie di prevenzione (programmi di screening); l'aumento, soprattutto a sud, dell'incidenza di diagnosi; e l'abbassamento della mortalità femminile dall'1,35 per 10mila del 2002, all'1,16 del 2006.
Non vale lo stesso, sottolinea con rammarico Francesca Merzagora, presidentessa O.N.Da., per il consumo di alcol e sigarette, per cui le italiane, soprattutto le giovani, mostrano sempre maggior sensibilità: “Manca una corretta informazione sugli stili di vita modificabili". "Servono più campagne attive di sensibilizzazione e sistemi di sorveglianza sociale”, le fa eco Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene della Università Cattolica di Roma.
Cresce anche il consumo di farmaci in commercio, dato negativo a cui contribuisce l'aumento delle nevrosi (dai 47 ricoveri per 10mila del 2007, ai 50 attuali); e cresce il numero di quelli che, grazie ad una ricerca sempre più orientata “al femminile”, si stanno sviluppando per la cura di patologie molto diffuse nel gentil sesso, come diabete, forme tumorali, malattie muscolo-scheletriche, ginecologiche ed autoimmuni.
A pesare sugli aspetti negativi della salute delle italiane permangono lacune legislative, “La legge sull'aumento dell'età pensionabile nelle donne è una misura anti-discriminante", spiega Ricciardi, "ma senza servizi di supporto adeguati (asili nido) significa solo un prolungamento nella gestione dello stress lavorativo e della famiglia”. Mentre a vegliare su quelli positivi, alcune iniziative istituzionali che – anche grazie al Libro Bianco che mantiene alta l'attenzione e quantifica l'entità delle problematiche femminili – hanno come obbiettivo la tutela della salute della donna.
Fonte: O.N.Da, Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna 2009.
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