I disturbi evolutivi legati alla capacità di apprendere, conosciuti bene oggi con il nome di Disturbi Specifici dell’Apprendimento, sono presenti dal 5 al 10% dei bambini della scuola elementare.
Non sentirsi in grado e competenti in quelli che sono i processi fondamentali di sviluppo che la scuola richiede non è di facile gestione per il bambino, ma anzi può compromettere – e quasi sempre lo fa – il rapporto globale sia con il proprio sé che con gli altri, fino ad essere spesso causa di abbandono scolastico.
Il Disturbo Specifico dell’Apprendimento è un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, ortografia, grafia e calcolo) in modo significativo e circoscritto, che lascia intatto il funzionamento intellettivo generale. È tuttavia una problematica che, se non segnalata e affrontata in tempo, rischia di non essere più recuperata.
Fino ad una certa età è infatti possibile diagnosticare e iniziare un percorso di abilitazione che aiuti il bambino ad apprendere quei requisiti necessari ai processi di apprendimento di cui è deficitario; poi si può solo lavorare sul metodo di studio senza poter potenziare molto.
Questo ci suggerisce l’enorme importanza di identificare il prima possibile tali disturbi, al fine di poter agire sin dalle fasi iniziali di acquisizione delle abilità funzionali all’apprendimento.
Muoversi tempestivamente permette, inoltre, di ridurre il disagio di tipo affettivo e sociale e di prevenire l’insorgenza di disturbi comportamentali che spesso ne conseguono.
L'individuazione precoce dei soggetti che possono essere definiti a rischio ha allora la finalità di ridurre la probabilità di un loro insuccesso scolastico favorendo l’inizio di specifici interventi.
Bisogna inoltre tenere in considerazione che le differenze si accentuano con il passare del tempo, per cui se un bambino a 5 anni presenta una carenza nello sviluppo di lieve entità, senza opportuni interventi compensatori, a 8 anni questa carenza può dimostrarsi sicuramente più severa. Questo accade perché:
- alcuni apprendimenti dipendono dagli altri;
- esistono effetti negativi reciproci tra insuccessi scolastici e difficoltà di apprendimento.
- un ritardo nell'intervento può essere considerato esso stesso una componente del problema di apprendimento e anche una probabile causa di danni irreversibili nello sviluppo.
Un’azione preventiva di questo tipo è possibile già dalla scuola materna e permette di valutare l’evoluzione degli apprendimenti scolastici con la possibilità di un intervento tempestivo nel caso di un’evoluzione lenta o problematica. Perché è possibile questo?
Perché i prerequisiti comprendono abilità mnestiche, percettive, linguistiche e prassiche e vengono definiti sulla base degli apprendimenti scolastici di base, ossia:
- la letto-scrittura, intesa come abilità strumentale: lettura come decodifica e scrittura come ortografia e grafismo;
- la lettura intesa come capacità di comprensione del testo;
- la scrittura come competenza espositiva, capacità di produrre un testo;
- il calcolo.
Per ogni apprendimento di base vengono dunque definiti i prerequisiti specifici.
Per la letto-scrittura:
- la discriminazione visiva
- la discriminazione uditiva
- la memoria fonologica a breve termine
- le abilità metafonologiche
- la coordinazione oculo-manuale
- l'associazione visivo-verbale e l'accesso lessicale rapido
- l'elaborazione semantica di anticipazione
Per la lettura come comprensione del testo:
- la conoscenza lessicale
- la comprensione delle strutture sintattiche
- la capacità di fare inferenze semantiche
- la comprensione di un racconto
- la memoria di lavoro
Per la scrittura come competenza espositiva:
- capacità di far riferimento a tutti i particolari importanti
- capacità di esporre i contenuti in modo corretto e ricco dal punto di vista della struttura della frase
- capacità di organizzare le varie parti del discorso in modo chiaro, rispettando i nessi causali e temporali che mettono in relazione le varie parti.
Per l’apprendimento del calcolo:
- conoscenza della filastrocca dei numeri
- associazione tra simbolo numerico grafico e nome del numero
- corrispondenza numero-oggetti contati: accoppiare la parola numero all'atto del contare
- conoscenza della numerosità
- capacità di confrontare insiemi con numerosità diversa
- capacità di confrontare numeri diversi
- capacità di seriare elementi di diversa dimensione e mettere in sequenza ordinata insiemi contenenti diverse quantità di oggetti.
Per quanto riguarda gli strumenti che gli insegnanti possono utilizzare per valutare la presenza di queste importanti abilità di base, ci sono due strumenti:
- La PRCR-2/2009 – Prove di Prerequisito per la Diagnosi delle Difficoltà di Lettura e Scrittura per i prerequisiti della lettura e scrittura, che possono essere somministrate a tutti i bambini della scuola dell'infanzia e dei primi due anni della scuola primaria.
- La BIN – Batteria per la valutazione dell'intelligenza numerica. La BIN 4-6, che riguarda invece il calcolo ed è rivolta a bambini della scuola dell'infanzia a partire dai 48 mesi di età.
Si deduce dunque la necessità di sensibilizzare e formare le scuole in questo senso, rendendo possibili azioni di prevenzione attraverso il riconoscimento precoce di eventuali segnali di rischio e un intervento basato su una didattica inclusiva.
Oltre allora allo strumento principale che l’insegnante possiede, che è e deve poter essere primo fra tutti l’osservazione, unito ad una grande attenzione verso le singole specificità dei bambini, è di grande importanza considerare anche la possibilità di formare gli insegnanti alla somministrazione di queste prove, che aiutano in modo più completo la valutazione delle difficoltà di apprendimento negli alunni.
Articolo scritto da: Dott.ssa Alessandra Riccardi Psicologa